Culture
"Il premio Strega vada a Busi". L'appello alla "comunità letteraria" dello scrittore Pierantozzi
I retroscena sulla cinquina... Fatta la “dozzina”, già si pensa alla corsa alla "cinquina" del premio Strega, che si conoscerà il 12 giugno. A quanto risulta ad Affaritaliani.it, sarebbero quasi certi di "passare il turno" il gran favorito Siti, Perissinotto (candidato del gruppo Mondadori Libri, per nulla rassegnato alla sconfitta), Petri e Di Paolo. La vera lotta sarà dunque per l’ultimo posto disponibile: non è affatto detto, infatti, che Aldo Busi, da molti considerato uno dei più grandi autori contemporanei, arrivi in finale... Se la giocano anche Paolo Cognetti e Gaetano Cappelli (che può contare su un presentatore del "peso" di Gian Arturo Ferrari). A questo proposito, il gruppo Rcs Libri potrebbe far “convergere” una parte del suo "pacchetto di preferenze" su Cappelli, in modo da avere in cinquina (dove i voti, ovviamente, tornerebbero a Siti) ben due autori... QUI I RETROSCENA DI AFFARITALIANI.IT
LO SPECIALE Scrittori, editori, editor, interviste, recensioni, librerie, e-book, curiosità, retroscena, numeri, anticipazioni... Su Affaritaliani.it tutto (e prima) sull'editoria libraria |
di Alcide Pierantozzi

Ho timore che dopo quel che è successo a molti giganti del passato lo stesso destino di capitombolare alle soglie dello “Strega” possa toccare ad Aldo Busi. Il quale – ma forse chi è troppo avvezzato a vederlo in certi programmi tv lo trascura – ha scritto con El especialista de Barcelona (Dalai) un libro imprescindibile che pareggia, se non addirittura oltrepassa, i vertici stilistici di Gadda e mette in luce un nichilismo di tipo nuovo.
La letteratura parla ancora un linguaggio rilucente, sebbene non possa essere il linguaggio dell’incontrovertibile. Busi ne è il prototipo, e deve vincere, almeno se il premio vuole continuare ad avere una qualche autorità. Malgrado ciò questo libro potrebbe non entrare nemmeno in cinquina, e perciò potrebbe rischiare di non vincere. Le ragioni? E chi le conosce davvero? Forse in cinquina ci entra e vince, ma dobbiamo mettere le mani avanti sin da ora.
Fra i dodici in finale vi sono romanzi bellissimi come Resistere non serve a niente di Walter Siti e Sofia veste sempre di nero di Paolo Cognetti, ma l’appello che vorrei rivolgere ai miei amici scrittori, e non solo, è quello di giocare per una volta a carte scoperte. Si fa un gran parlare di rifioritura culturale ed editoria allo scatafascio, ma è “flatus voci” se non siamo in grado – e mi ci metto io per primo – di reagire ai gareggi di potere dei premi e di riconoscere l’evidenza suprema della necessità di un libro rispetto a un altro. El especialista de Barcellona, leggere per credere, è uno di quei libri che si scrivono ogni cento, duecento anni. Va da sé che Busi non ha bisogno né di un premio né di essere difeso; piuttosto siamo noi che abbiamo il dovere di farlo vincere per risparmiare alla “comunità letteraria” l’ennesima figuraccia. Vorrei che in molti appoggiassero questa “causa di onorabilità intellettuale”, e in molti si spendano in rete, sulla carta e a voce per essa.

L'autore: Alcide Pierantozzi, nato a San Benedetto del Tronto il 9 aprile 1985, ha pubblicato Uno in diviso (Hacca-Halley. 2006), L'uomo e il suo amore (Rizzoli. 2008), e Ivan il Terribile (Rizzoli, 2012)