Culture
“Italia 5.0”, Ruffinoni:"Per un umanesimo digitale sostenibile e inclusivo"
Nelle librerie il nuovo volume di Ruffinoni:" Italia 5.0. Un nuovo umanesimo per rilanciare il Paese". L'intervista con l'autore.
L'intervista di Affari a Walter Ruffinoni, AD di NTT DATA Italia e autore del volume " Italia 5.0. Un nuovo umanesimo per rilanciare il Paese".
Costruire l'Italia 5.0 rappresenta la sfida del decennio appena iniziato. Significa costruire una società che bilanci progresso economico con la risoluzione dei problemi sociali. Un nuovo modello che si propone di usare la tecnologia per far fronte a sfide di portata globale, con l’obiettivo di creare soluzioni efficaci a servizio delle donne e degli uomini del terzo millennio.
È questo il punto di partenza di Italia 5.0. Un nuovo umanesimo per rilanciare il Paese, l’ultimo libro di Walter Ruffinoni, Amministratore Delegato di NTT DATA Italia, branch della multinazionale giapponese leader nell’ambito della Consulenza e dei Servizi IT. Il volume, edito da Mondadori, è introdotto dalla prefazione di Federico Rampini ed è in vendita da oggi nelle principali librerie e online.
Affaritaliani.it ne ha parlato con l'autore.
Il volume sarà presentato lunedì 3 febbraio alle 18.30 a Milano presso Mondadori Megastore, Piazza del Duomo 1. interverranno insieme all'autore Barbara Stefanelli e Paola Maugeri. |
Quali sono le caratteristiche fondanti del fenomeno che nel suo volume definisce “nuovo Umanesimo digitale”?
Stiamo vivendo un periodo unico nel suo genere: le nuove tecnologie sono entrate nel loro livello di piena maturità abilitando una trasformazione che la società non hai mai vissuto prima, il tutto a una velocità esponenziale che il nostro cervello fatica a decodificare, perché siamo abituati a interpretare processi tipicamente lineare. Questo si traduce in un periodo di incertezza e in questo contesto serve un nuovo modello di società e di aziende che siano in grado di costruire un progetto incorporando questi cambiamenti. Ho definito questo nuovo modello “umanesimo digitale” perché è sempre più importante che l’uomo governi questa trasformazione così profonda, anziché subirla o temerla. Dunque da parte delle aziende si tratta di rimettere al centro i bisogni dei dipendenti e dei clienti, così come serve un modello della società che rimetta al centro il benessere delle persone, i bisogni delle generazioni future con uno sguardo al lungo termine. Quindi occorre da un lato approfittare di questa incredibile opportunità del digitale, dall’altro rimettere al centro l’uomo.
Qual è dal suo punto di vista l’emergenza sociale più urgente e sfidante da affrontare oggi?
“Dal punto di vista sociale senz’altro uno degli aspetti più importanti è la sostenibilità. Stiamo assistendo ad un’’esplosione della popolazione mondiale e al contempo stiamo distruggendo l’ambiente in cui viviamo: ormai consumiamo di più ciò che la terra riproduce. Inoltre aumentano le esigenze di una classe media che sta esplodendo: viviamo sempre più in un mondo non sostenibile. Bisogna reagire! Il framework di riferimento resta l’agenda 2030 dell’Onu, che quantomeno ci consente di ritardare il momento in cui questo pianeta diventerà invivibile. Ma anche in questo una grande opportunità è offerta dalle nuove tecnologie”.
All’interno dell’Umanesimo digitale che lei teorizza, qual è il ruolo della donna e delle competenze femminili?
“Sempre più la leadership del futuro sarà caratterizzata da competenze femminili: serve una cultura di rispetto dell’ambiente, di pragmatismo e di diversity. La diversità è un valore per l’azienda e per la società. L’inclusione delle donne nel mondo del lavoro è uno dei fattori critici di successo per trasformare questa società. In un mondo incerto, nel quale le aziende hanno un' ottica del profitto come mezzo e non come mero obiettivo, l’elemento femminile diventa sempre più rilevante. Oltretutto i numeri lo stanno dimostrando: laddove c’è una maggiore presenza femminile i risultati aziendali migliorano”.