Culture

L’Adolescente di Michelangelo dall'Ermitage a Roma: è la prima volta

Il 14 dicembre nel palazzo rhinoceros, sede della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, verrà esposto, per la prima volta a Roma, l’Adolescente di Michelangelo

Il 14 dicembre nel nuovo rhinoceros, sede della Fondazione Alda Fendi -Esperimenti, verrà esposto in via straordinaria l’Adolescente di Michelangelo, proveniente dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo.

L’esposizione, che si terrà dal 14 dicembre 2018 al 10 marzo 2019, sancisce l’inizio della collaborazione triennale tra la Fondazione Alda Fendi - Esperimenti e il celeberrimo museo russo. Un accordo nato dal desiderio d’incrementare i rapporti culturali tra la Russia e l’Italia, tramite l’istituzione di borse di studio, l’ospitalità a ricercatori russi, attività scientifiche e culturali congiunte e l’esposizione di capolavori provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo a Roma presso rhinoceros, prospiciente l’Arco di Giano e l’area del Foro Romano, recentemente restaurata e riqualificata grazie alla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti che ha incaricato Vittorio e Francesca Storaro per l’illuminazione dell’Arco di Giano e Jean Nouvel per il restauro del palazzo.

 

La prima delle opere che arriveranno nella Capitale, con cadenza annuale, è L’Adolescente di Michelangelo, capolavoro ormai definitivamente assegnato al geniale scultore, esposto per la prima volta a Roma.

Probabilmente realizzato nei mesi più travagliati della vita di Michelangelo intorno al 1530, il prezioso marmo è uno dei pochissimi lavori del grande scultore conservati all’estero, giunto in Russia per iniziativa della zarina Caterina II la Grande, che lo acquistò da un banchiere inglese nel 1787.

 

A Roma, per l’occasione, questo enigmatico e incompiuto giovane accovacciato così vibrante e intenso, verrà sapientemente illuminato da Vittorio e Francesca Storaro, a evidenziare la potenza creativa del grande artista.

 

Promossa dalla Fondazione Alda Fendi - Esperimenti e dal Museo Statale Ermitage con la collaborazione di Ermitage Italia, l’esposizione, curata dal professor Sergej Androsov, direttore del Dipartimento d’Arte dell’Europa Occidentale all’Ermitage, è stata organizzata da Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con Villaggio Globale International.

 

La mancanza di documentazione relativa all’opera, la particolarità dell’utilizzo di un marmo di seconda mano, non usuale in Michelangelo ma probabilmente compatibile con l’impossibilità di procurarsi altro materiale nella situazione di pericolo in cui egli si trovò all’indomani della caduta della Repubblica di Firenze, la sua incompiutezza e la mancanza di attributi rendono la scultura proveniente dall’Ermitage ancor più affascinante, aperta a tante e diverse interpretazioni sul significato assegnatole dal Maestro.

 

Si discute ancora sulle motivazioni che avrebbero spinto Michelangelo a lasciare molte statue incompiute: fattori contingenti o la scelta convinta di interrompere l’opera in un determinato momento per conseguire un effetto migliore? Quest’ultimo è probabilmente il punto di vista più vicino alla verità, considerata la modernità della concezione dell’arte di Michelangelo, soprattutto negli anni della vecchiaia.

Resta la tragicità rappresentata dal giovane, schiacciato da una forza superiore, accovacciato su se stesso, alla ricerca di una compiutezza non solo materiale ma soprattutto spirituale, espressione forse di un momento di grande sconforto vissuto dall’artista.

 

Alda Fendi e le figlieAlda Fendi e le figlie
 

Alda Fendi scrive: “Forma impeccabile, forza di un adolescente pensoso e incline allo sconforto. Una posizione quasi fetale ad ascoltare i battiti del mondo che ri – nasce. Imberbe forza dell’assoluto naturale. Ripensare Michelangelo come forza concentrica di inconsci remoti che segneranno una vita. Vivere per poter abbracciare la musica del non finito. Ipotesi antitetica dell’infinito”.

 

“Giuditta, Giorgione, Ermitage. Questa la scelta iniziale - commenta Raffaele Curi, ideatore della linea artistica della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti - la donna simbolo di tutta la storia dell’arte. La delicatezza della trama rende impossibile il trasporto. Si parla allora di Michelangelo e del suo Adolescente accovacciato.

Dalla leggerezza muliebre alla forza angelicata. Le possibilità stranianti attenuate nel non - finito della noia di ogni artista che fa e posa e pensa una nuova visione. Apparentemente concreta. Concreta?”.