Culture

L'instant-noir di Biondillo sulla crisi economica (con colpo di scena finale...)

 

GianniBiondilloGuanda

 

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di Antonio Prudenzano
su Twitter: @PrudenzanoAnton

E' tornato l'ispettore Ferraro, il fortunato protagonista dei gialli di Gianni Biondillo. Il nuovo romanzo, "Cronaca di un suicidio" (Guanda), è ambientato tra Ostia, Roma, Milano e il Friuli (ma nel sorprendente finale si attraversa anche l'Oceano...), ed è sicuramente il più legato all'attualità pubblicato dallo scrittore-architetto milanese classe '66. Sullo sfondo, non a caso, c'è il difficile momento economico che vive l'Italia, in cui la crisi, in alcuni casi,  spinge a compiere gesti tragici, troppo frettolosamente dimenticati dai media.

 

Le indagini di Ferraro (un buono pieno di difetti) questa volta si concentrano sul misterioso suicidio di uno sceneggiatore televisivo, che si ritrova pieno di debiti anche per gli "errori" e il "tradimento" dell'amico commercialista, ed è incapace di estinguerli a causa dei mancati pagamenti da parte della società di produzione con collabora. Al fianco dell'ispettore (separatosi dalla moglie), c'è la figlia adolescente, con cui sperava di passare una vacanza estiva senza imprevisti. E al di là della trama principale (che nel finale proporrà una serie di colpi di scena), sono proprio le pagine dedicate al rapporto tra padre e figlia le più riuscite del libro. Biondillo, infatti, propone dialoghi e situazioni più che credibili, e lo fa attraverso una lingua leggera e precisa.