Culture

Maria la Bailadora, archibugiere per amore alla Battaglia di Lepanto

Eduardo Cagnazzi

Una storia sentimentale e di passione di un'eroina zingara andalusa

Un’eroina in una storia d’amore e di passione sullo sfondo della battaglia di Lepanto del 1571. E’ la storia di Maria, una giovane zingara andalusa fuggita dalla cattolicissima Spagna di re Filippo II d’Asburgo, detto il Prudente. È qui che sua madre è stata messa al rogo come strega quando lei era ancora bambina. Con sé non ha nulla, fuorché i ricordi. Arriva in modo fortunoso a Napoli dove incontra Jeronimo de Aguillar, un giovane capitano in partenza per l’ultima Crociata contro l’impero ottomano in nome del suo re, Filippo II e del Papa Pio V. Ne nasce un amore immediato e travolgente che si consolida grazie alla straordinaria sensualità della donna, amante del flamenco. Ed è proprio grazie alla sua arte, la danza, che Maria riesce a convincere il comandante in capo della flotta della Lega Santa, Lope de Figueroa, a permetterle di imbarcarsi sulla Real, la nave ammiraglia, cui è stato assegnato il suo uomo, nonostante il divieto di Don Juan d’Austria di “imbarcare donne e persone inutili”. Qui Maria darà prova di grande valore perché, combattendo travestita da archibugiere, contribuirà attivamente alla vittoria distruggendo la flotta turca comandata da Ali Pascià. La storia è descritta dal soldato Marco Antonio Arroyo, testimone oculare della battaglia, nella sua raccolta di aneddoti sul combattimento navale pubblicati nel 1576 a Milano allora appartenente al Regno di Spagna. “E’ la storia di una donna abituata a combattere fino in fondo con una determinazione tale da spingerla a raggiungere gli obiettivi più alti grazie alla sua arte, la danza che la tiene attaccata alla sua terra ed alle sue passioni”, sottolinea Parisi.

Il volume (46 pagine, prezzo 10 euro), Maria la Bailadora, è illustrato da 18 disegni originali a colori in china e acquarello, di dimensione 30x40 riprodotti su carta di pregio in edizione limitata.

Il progetto
Nasce dalla collaborazione di tre donne: Paola Pozzi che ha lanciato l’idea e ha scritto la prefazione; Daniela Valentino che ha disegnato le tavole provando a dare corpo e contesto alla leggenda della Bailadora; Armida Parisi che ha cercato di restituirle la voce raccogliendola nell’eco di una danza vibrante di vita.

Le autrici
Armida Parisi. Giornalista, responsabile della redazione “Cultura” del quotidiano Roma. Si occupa in particolare di arte, letteratura e teatro, tenendo d’occhio tutto quanto avviene nel variegato universo culturale cittadino. Ha curato la pubblicazione di due raccolte di racconti pubblicati dall’editore Homo Scrivens. Daniela Valentino. Giovane artista laureata in Scenografia all’Accademia di Belle arti di Napoli e in Comunicazioni di massa a New York. Si è formata negli studi dei maestri d’arte napoletani fratelli Mazzella. Ha esposto le sue opere in numerose collettive e nella personale “Trasparenze” allo spazio Frame Ars/Artes.

Ideatrice del progetto è Paola Pozzi. Architetto, già responsabile della scenografia e degli allestimenti delle prime edizioni di Futuro Remoto e docente di Arredamento presso l’Istituto di Progettazione architettonica della facoltà di Architettura di Napoli, presiede oggi l’associazione di studi multidisciplinari di cultura visiva e contemporanea Frame Ars/Artes che si occupa di sostenere anche giovani talenti emergenti.