miart 2017: debutta Rabottini, nel segno della continuità
miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, in scena fino al 2 aprile
di Simonetta M. Rodinò
Nuovo appuntamento con miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, in scena dal 30 marzo fino al 2 aprile, e nuova direzione artistica con il 41enne abruzzese Alessandro Rabottini.
La ventiduesima edizione prosegue sul tracciato segnato dalla precedente conduzione di Vincenzo de Bellis, di cui il nuovo direttore fu collaboratore fin dall’inizio del mandato e lo scorso anno vice direttore.
Tra le discipline, pittura, scultura e installazioni hanno un ruolo preminente. E se la fotografia mantiene una posizione “decorosa”, lo stesso non si può affermare per la video-art, praticamente scomparsa.
Le novità? L’espansione di venti gallerie per la prima volta a una fiera italiana. Qualche nome…
Gladstone (New York-Bruxelles), Marianne Boesky (New York), A Gentil Carioca (Rio de Janeiro), Alison Jacques e Nahmad Project (Londra), Art: Concept (Parigi), Gregor Podnar (Berlino), Zeno X (Anversa).
Sono 174 le gallerie di cui 70 straniere, soprattutto provenienti da Stati Uniti e Gran Bretagna.
Altra novità è la sezione trasversale “On Demand”, su richiesta: le gallerie espongono opere site-specific o installazioni, performance che per esistere hanno bisogno di essere “attivate” da chi le possiede. Ovvero opere che vivono della relazione con il contesto e con l’acquirente e vengono realizzate in via definitiva solo dopo essere state acquisite.
Una nuova sezione su invito “Generation” raccoglie l’eredità della precedente sezione THENow e presenta otto coppie di gallerie in cui sono messi in dialogo artisti di differenti generazioni.
Per il resto il format è uguale alle edizioni precedenti.
Established raccoglie 115 espositori suddivisi rispettivamente in Masters - per artisti storicizzati - e Contemporary - per autori contemporanei -.
Emergent dedicata a 20 gallerie, di cui 13 straniere, focalizzate sulla ricerca di giovani artisti.
La più interessante è la sezione “Decades” in cui nove gallerie danno vita a un percorso che attraversa il Ventesimo secolo: dal 1910 testimoniato dalla sola presenza di tele di Lorenzo Viani al 1920 con sculture di Arturo Martini e Adolfo Wildt, dal 1930 con lavori di Francis Picabia al 1940 con quadri di Alberto Magnelli, passando attraverso il 1960 con l’emotività prorompente di Tancredi Parmeggiani, per arrivare al 1990 con le opere del 47enne tedesco Gregor Schneider.
Sono poi 14 le gallerie che nel segmento “Object” promuovono oggetti di design contemporaneo concepito in limited edition. Grande ritorno agli arredi degli anni Sessanta…
Tra i tanti stand…curioso l’arazzo in lana misto seta realizzato da Attanasio Soldati agli inizi degli anni Cinquanta, l’apparizione di due tele dalle cromie chiare di Giacomo Balla, una ruota in legno e ferro del 1967 di Alighiero Boetti e una selezionata carrellata di lavori della pop art italiana: da
Franco Angeli a Tano Festa, da Giosetta Fioroni a Mario Schifano, da Emilio Tadini a Valerio Adami. Insomma da Roma a Milano, dalla cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo al gruppo milanese, vicino allo Studio Marconi.
31 marzo - 2 aprile 2017
Fieramilanocity - Pad. 3, Gate 5 - Viale Scarampo - Milano
Orari: venerdì e sabato ore 12.00 – 19.00; domenica ore 11.00 – 19.00
Ingressi: intero: € 15,00; ridotto - ragazzi dai 14 ai 17 anni/studenti universitari € 10,00
www.miart.it
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