Culture
Nel mondo del cinismo assoluto sempre più aderenti al Movimento Empatico. La rivoluzione non sono i social, ma liberarsene
Presentata un’Antologia in progress dei poeti empatici
Mi piace segnalare che il primo convegno dedicato al Movimento si è tenuto presso l’Università degli Studi di Salerno dal titolo “La Scuola Empatica e il Premio Internazionale Cilento Poesia”, promosso dal Dipartimento di Studi Politici e Sociali e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino
Sono passati circa due anni da quando “Affari Italiani” segnalava un nuovo Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale sorto nel 2020, sorto in piena Pandemia di Covid 19, e dilagante sul territorio nazionale. Tante cose sono successe nel mentre, come la sanguinosa, quanto spietata, guerra tra Israele e Palestina, che ci atterrisce e ci lascia sgomenti; Donald Trump ha rischiato prima di essere l’ennesimo “Presidente” ucciso barbaramente in un attentato, per poi riconfermarsi alla Casa Bianca come leader scelto dagli americani per la prossima legislazione; Il Ministro della Culturra del “Bel Paese”, Gennaro Sangiuliano, dopo una serie di gaffe, è stato costretto a dimettersi per ragioni di “incomprensioni familiari”, mentre la sinistra ha dimostrato che senza il compianto Silvio Berlusconi non ha più argomenti su cui fondare le proprie battaglie apparentemente più convincenti; La Sanità nazionale sembra sempre più allo sbando: ormai entrare in un ospedale significa andare incontro ad una quasi certa odissea, specie poiché si permette ancora ai medici (che spesso sembrano essere interessati solo al guadagno e che stanno passando non di rado alle cronache per atti deliberati sconvolgenti ai danni dei pazienti a testimonianza di una certa frustrazione mal celata) di lavorare contemporaneamente nel pubblico e nel privato con tutto ciò che questo conflitto d’interessi potenzialmente determina; I ritrovi dove socializzare come i pub hanno poi continuato a chiudere ogni giorno, poiché ormai tutto avviene attraverso i patetici “social”, compresi, ahimè, alcuni scambi sentimentali. A tal proposito sono sempre più convinto che la vera rivoluzione non sarà stata la scoperta dei Social Network, ma il riuscirsene a liberare.
Il nostro candido fiore empatico, però, ha attecchito e continua a germogliare e a mostrarsi in tutta la sua forte dolcezza. È un fiore resiliente, sì, che si nutre di quanto di buono ancora le persone riescono a far vibrare nell’aria, a penetrare nel sottosuolo. Ed è così che ai già tanti poeti, scrittori, artisti visivi, filosofi, musicisti, attori, ballerini, docenti accademici, umanisti, di ogni ordine e grado, e persone che amano e fanno liberamente cultura sul territorio italico, si sono uniti un numero considerevole di “Maestri Empatici” provenienti dall’estero, permettendo ai princìpi propugnati dal Movimento di varcare gaiamente la nostra frontiera. Inoltre, mi piace segnalare che il primo convegno dedicato al Movimento si è tenuto presso l’Università degli Studi di Salerno dal titolo “La Scuola Empatica e il Premio Internazionale Cilento Poesia”, promosso dal Dipartimento di Studi Politici e Sociali e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino. La Soprintendenza ha inoltre curato (in particolare nelle persone del Soprintendente Raffaella Bonaudo e della Dott.ssa Rosa Maria Vitola, quest’ultima Responsabile del Progetto e co-curatrice dell’evento), in sinergia con il “Centro Contemporaneo delle Arti”, la Decima edizione dello stesso Cilento International Poetry Prize (fiore all’occhiello del Movimento Empatico e dono per Artisti nazionali e mondiali – non necessariamente aderenti al Movimento – ma che hanno disseminato empatia nella loro opera nell’arco della propria carriera) in un’edizione straordinaria che ha premiato il poeta Enrico Testa, i narratori Jon Fosse (Premio Nobel per la letteratura nel 2023, che ha rilasciato un’intensa intervista) e Melania Mazzucco, il musicista Lino Vairetti, l’artista Giulia Napoleone, l’attrice Laura Curino: grandi interpreti dell’Arte contemporanea che hanno donato momenti preziosi da custodire.
L’Empatismo, dunque, va avanti, rispondendo alla follia delle bombe con la saggezza dei significanti dell’Arte; all’insipienza e alla corruzione, con lo studio appassionato e onesto; alla cattiveria e all’invidia, con l’apertura genuina verso il prossimo.
Per di più, passo dopo passo, il Movimento Empatico sta costruendo la sua “casa” magnificente: quell’epicentro che vuole accogliere, non solo simbolicamente, tutti coloro che vorranno scoprire le bellezze di un territorio che è stato capace di trasformare se stesso – sposando con fiducia le idee di un non più giovanissimo sognatore – da territorio prettamente rurale a territorio di alta cultura. Sono 25 i “paesi” che costituisco adesso l’innovativa “Piramide Culturale del Cilento”, ognuno di essi aderente con una nuova (o storica) connotazione artistico-culturale. Ed ecco nascere, di rimando, il “Percorso Empatico Culturale del Cilento”, un itinerario consigliato in 10 Paesi scelti dalla stessa Piramide: Agropoli “Paese del Castello”; Paestum “Paese di Poseidone”; Roccadaspide “Paese della Difesa”; Magliano Vetere “Paese della Paleontologia”; Vatolla “Paese dell’Otium” (dimora storica di Giambattista Vico); Omignano “Paese degli Aforismi”; Salento Cilento “Paese della Poesia”; Piano Vetrale “Paese dei Murales” (patria di Paolo De Matteis”); Velia “Paese della Filosofia” (patria di Parmenide); Palinuro “Paese del Mito”; Monte Stella (luogo dei megaliti, primi dèi empatici, presenti o dispersi).
Il 21 marzo 2025 Lino Vairetti sarà il primo artista della storia a compiere il viaggio e a registrare durante il percorso le proprie sensazioni, al fine di ispirare un suo nuovo lavoro che sarà dedicato proprio a quei luoghi e ai loro abitanti con i quali Vairetti sente di voler empatizzare. Tutto sarà registrato, divulgato, invitando in questo modo il Mondo a seguirne i passi, a ripercorrerne la magia. Ogni anno il tutto si ripeterà con un nuovo artista scelto.
Il Movimento ha poi avviato i “Dialoghi Empatici” tra artisti. I primi due incontri hanno coinvolto, oltre che la mia persona, Franco Mussida, Bernardo Lanzetti, Omar Galliani, Giorgio Verdelli, Lino Vairetti e Antonello Pelliccia.
Segnalo infine che il Movimento empatico sta determinando come naturale conseguenza anche l’accorpamento per gruppi scelti provenienti dallo stesso campo artistico che hanno però dunque sposato concetti di interdisciplinarità e che si sono riconosciuti nei valori del “Nuovo Manifesto sulle Arti” (Lerro e Pelliccia 2019).
Devo dire, pertanto, che - sebbene personalmente non ami come concetto il genere letterario rappresentato dalle antologie, poiché troppo spesso mera operazione di “parte” quando tendono ad antologizzare “il meglio” di un dato periodo storico e specie quando il periodo storico coincide con quello del curatore - una prima ipotesi antologica da me curata potrebbe riguardare la Poesia Italiana Contemporanea (non allargo il discorso ai poeti aderenti provenienti dall’estero perché sono ancora rappresentati in un numero troppo esiguo per allestire un’antologia internazionale).
Poeti Empatici Italiani: 1920 – Giampiero Neri; 1930 – Corrado Calabrò, Tomaso Kemeny, Franco Loi, Dacia Maraini, Elio Pecora, Tiziano Rossi;
1940 – Roberto Carifi, Emio Coco, Maurizio Cucchi, Vincenzo Guarracino, Vivian Lamarque, Ottavio Rossani; 1950 – Alberto Bertoni, Milo De Angelis, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Enrico Testa, Gian Mario Villalta; 1960 – Franco Arminio, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Davide Rondoni, Luigia Sorrentino, Rossella Tempesta; 1970 – Mario Fresa; 1980 – Menotti Lerro.
Concludendo, è un vero piacere affermare che il Mondo delle Arti è pertanto, nonostante tutto, in dialogo, e si confronta su tematiche importanti che, partendo dall’Arte diventano guida per la gente comune, indicando nuovamente il sentiero possibile per non smarrirsi ancora, o per ritrovarsi attraverso tutti quei valori meravigliosi e miracolosi che dovrebbero sempre rendere gli esseri umani diversi, nel senso più alto del termine, rispetto alla pur strabiliante “saggezza” animale.
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