Culture
Nadia Toffa, la mamma Margherita si mette a nudo nel libro "Non perdere tempo a piangere". Intervista
La mamma di Nadia Toffa, Margherita, ripercorre nel suo suo nuovo libro "Non perdere tempo a piangere" la storia della figlia guerriera, morta nell'agosto del 2019 per un cancro
L'intervista di Affari alla mamma di Nadia Toffa
Era la mattina del 13 Agosto 2019 quando Nadia Toffa si spense a soli 40 anni, dopo una battaglia contro un cancro durata due anni. La conduttrice e giornalista di inchieste televisive, ha lottato fino all' ultimo di fronte ad un destino ingiusto che non le ha lasciato speranze. Determinata e coraggiosa, solare e sempre ottimista, con una grande voglia di vivere e di prodigarsi per gli altri, per quelli che parola non potevano avere. Ad affiancarla nei momenti più bui e tristi la mamma Margherita, che per lei e con lei ha combattuto fino a quando l'ha vista addormentarsi per l'ultima volta.
Una guerriera Margherita proprio come Nadia, che continua a far vivere il nome di sua figlia attraverso la Fondazione Nadia Toffa, una Onlus che, attraverso eventi, si occupa di raccogliere fondi per la ricerca sui tumori. "Me lo ha chiesto Nadia. Mi ripeteva sempre: "Mamma ti lascerò cosi tante cose da fare che, se vivrò le faremo insieme, altrimenti dovrai pensarci tu", racconta, lasciandosi andare senza alcun filtro. Ed è seguendo il volere di Nadia che ha deciso, per la prima volta, di scrivere un libro insieme al giornalista Mauro Valentini dal titolo "Non perdere tempo a piangere". Edito da Solferino e pubblicato pochi giorni fa, è una storia intima e personale in cui vengono raccontati anche gli ultimi venti mesi di vita di Nadia.
Perché hai scelto questo titolo?
"Mi è stato dato da Nadia. Prima che se ne andasse mi disse: 'Mamma, la vita è cosi sacra e cosi sorprendentemente meravigliosa, che non dovrai mai sprecarla. Non potrai perdere tempo a piangere, mi faresti male'".
Di cosa parla e cosa vuole trasmettere?
"È il libro della nostra famiglia, una famiglia normale, con i suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori. È la vita, quella vissuta in tutte le sue sfumature. Vuole essere un messaggio di serenità per tutti quelli che si trovano a dover affrontare un lutto così grande come la perdita di un figlio. A questo dolore bisogna reagire attuando qualcosa di importante per il proprio bene e per quello di chi non c'è più".
Come nasce l'idea?
"Dall'incontro con lo scrittore e giornalista Mauro Valentini. Dopo aver vinto qualche mese fa un premio dedicato a Nadia, mi ha contattata per incontrami di persona. Così, tra una chiacchiera e l'altra, abbiamo deciso di dare forma a quello che è sempre stato un mio grande desiderio".
Pensi che sia stata Nadia ad accompagnarti in questo percorso?
"Non succede mai nulla per caso. Lei mi guida da lassù e lo ha fatto anche questa volta. Sono certa che voleva questo da me, sapeva che mi avrebbe fatto bene esternare le mie e le nostre vicende più profonde. È stato un po' come elaborare il lutto. L'ho sentita sempre vicina, mi ha sostenuta e consigliata. Senza il suo aiuto e senza quello del giornalista Mauro, non sarei mai stata capace di scrivere un libro".
C'e un capitolo che ami più di ogni altro?
"Si, quello del ricordo legato ad una delle mie due sorelle, Marilena. Me ne prendevo cura proprio come una figlia e quando quarantasei anni fa ci ha lasciate per un brutto male, è stata per me una grande sofferenza che mai avrei più pensato di provare, ed invece mi è successo di nuovo".
Qual è il ricordo più bello che hai di Nadia?
"Il momento della sua nascita. Ho pregato fino all' ultimo affinché avessi un'altra femmina, ai tempi non si poteva sapere il sesso del nascituro. Quand' è venuta al mondo tra noi c'è stato qualcosa di magico. Adesso è un angelo splendido che protegge la nostra famiglia, aiutandoci a superare la sua assenza".
Quante cose dovrai portare avanti per lei?
"Moltissime e non so se riuscirò a farle tutte. Ho ancora tanti testi da lei scritti che vorrei venissero pubblicati, ma non è cosi semplice. Ho sempre poco tempo e quello che mi rimane lo vorrei dedicare anche alla mia nipotina, una creatura che dà gioia al mio cuore".
Cos'è l' ultima cosa che vi siete dette tu e Nadia?
"Non so dirtelo. So solo che ci guardavamo negli occhi, ci abbracciavamo e ci baciavamo. La accarezzavo, la coccolavo e le donavo il mio amore. Spesso mi diceva: 'Mamma mi dispiace tantissimo doverti lasciare. Promettimi di non soffrire troppo e di non piangere, sarebbe un tormento per me. Io sarò costantemente al tuo fianco, non dimenticarlo mai, e ricordati di perdonare sempre tutti'".