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Nuovi giallisti: "Debito di coscienza", libro d'esordio del penalista Epifani

di Redazione cultura

Il romanzo, che racconta una misteriosa scomparsa in Valle d'Itria, è l'esordio letterario di un giovane avvocato pugliese, Jacopo Epifani

Quarta di copertina

A Roccaditria, città immaginaria della Puglia centrale e capoluogo fittizio della Valle d’Itria nella Murgia meridionale, tra i furgoni e le bancarelle del chiassoso mercato aperto settimanale sparisce don Vincenzo Serio: rampollo ormai anziano di una famiglia il cui prestigio è da tempo decaduto, uomo controverso, vedovo rovinato da un’infatuazione narcisistica per la sua giovane domestica e perciò caduto nella rete dell’usura.

Tutte le ipotesi sono sul tavolo: don Vincenzo è morto? È vivo? Se è morto, è stato ucciso o si è ucciso? Se è ancora vivo, è stato sequestrato oppure ha fatto perdere volontariamente le sue tracce? Sarà possibile ritrovarlo nel viluppo di antichi vicoli bianchi e tratturi sommersi nella rigogliosa campagna murgese che definisce la topografia di Roccaditria?

Chiamati a svelare la sorte dell’uomo, tre investigatori di provincia (il pubblico ministero Calò, il maresciallo Volpe e la vicebrigadiere D’Atena) dovranno vincere le resistenze di una famiglia enigmatica e affrontare una criminalità locale spietata e tentacolare, districandosi tra fattucchiere, lettere anonime, cavilli legali, tradimenti professionali, imboscate notturne, inseguimenti e incendi dolosi.

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