Culture
Opéra Bastille di Parigi: il sempre insaziabile " Don Giovanni " si veste di contemporaneo
Desideroso sempre di arrivare fin dove non è possibile accedere, il " Don Giovanni " in scena all'Opéra Bastille di Parigi ha debuttato sabato sera e resterà in cartellone fino al 18 ottobre 2015. Una première attesa di una rappresentazione diretta da Michael Haneke con la direzione musicale del Maestro Patrick Lange.
Il dramma giocoso di Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte è ambientato in un'azienda moderna e ricca in cui il gioco delle parti è affidato a imprenditori, manager e impiegati che ridanno ai personaggi una verve contemporanea che ribadisce però lo spirito dell'opera.
Il Commendatore è dunque il boss che riconosce nel protagonista un rivale alla sua altezza, un pericolo per la sua diletta figlia Anna, promessa sposa di Ottavio, erede dell'impresa associata a quella del padre della fidanzata. Elvira occupa una posizione importante nella società mentre Zerlina e Masetto fanno parte della squadre delle pulizie dell'edificio.
Una scenografia mastodontica, d'effetto un po' come gli occhi e le promesse che Don Giovanni fa alle sue tante donne, però anche statica : il movimento e cambiamento scenico è assicurato dal continuo vai e vieni dei personaggi che si muovono tra porte, ascensori, uffici…
Un poco deludente la scena con l'arrivo a cena della 'statua' del Commendatore, poco comprensibile a livello di audio, mentre la morte di Don Giovanni è stata davvero efficace.
Gli interpreti, selezionati anche per la loro fisicità, mostrano un notevole talento di recitazione unito a una voce che per il gruppo dei personaggi principali si è mostrata di altissimo livello.
Sia Don Giovanni che il suo servo Leporello (i baritoni Artur Rucinski e Alessio Arduini) oltre alla bellezza fisica, hanno sfoggiato un fraseggio e una musicalità ben precisi con tanto di sfumature carismatiche e passionali molto coinvolgenti.
Matthew Polenzani, nella parte di don Ottavio, ha messo in luce le sue ottime qualità vocali, così come le bravissime Maria Bengtsson (donna Anna), Karine Deshayes (donna Elvira) e Nadine Sierra (Zerlina).
Resta la sensazione classica : effettivamente, Don Giovanni si meritava la fine che ha fatto. D'altronde " questo è il fin di chi fa mal ; e de' perfidi la morte alla vita è sempre ugual ".
Giovanni Zambito