Culture

Paul Auster, spirito eclettico che stupisce

di Alessandra Peluso

einaudi
 

Dalla tipicità di scrittura di un grande, poeta, saggista, scrittore, drammaturgo ad un'atipicità di un'esistenza individuale quale quella di Paul Auster. Uno spirito eclettico che stupisce anche nella nuova opera “Notizie dall'interno”: è un viaggio che trasborda di vita vissuta di un adulto con gli occhi da bambino. Bellissimo e affascinante questa sorta di penetrazione intima, provata da solitudini volute e subite e da situazioni che entrano a far parte di ricordi non affatto sbiaditi. C'è la necessità in Auster di rivivere la sua infanzia, adolescenza cercando di carpirne quotidianità purtroppo non più condivisibili.

È evidente il desiderio di esplorarsi e instillare la voglia di esserci, di conoscersi nel momento stesso nel quale vive. Compito arduo per ogni individuo, ma la bellezza di Paul Auster e la sua onorabile personalità risiedono proprio nella tenace volontà di rivivere un'età oramai passata.

L'io narrante si intreccia con il protagonista in un rapporto che non appare simbiotico, ma duale tra ironia, fantasia, entusiasmo, sorpresa: stati d'animo e condizioni tipiche di un bambino.

Notizie dall'interno” si vive leggendo e si impara ad osservare e riflettere sul proprio io, nell'interno inesplorabile ai più, spesso persino a se stesso. Pervasivo l'animo poetico e invasivo l'essere istrionico: attore protagonista, spettatore, scrittore, autore del viaggio esistenziale che disorienta, intriga, supporta. Si ha l'impressione di una voce che accompagna fedelmente le tappe dell'infanzia, dell'adolescenza sino all'età adulta, senza mai lasciare il lettore da solo.  

Leggere “Notizie dall'interno” di Paul Auster sembra come guardare un vecchio album di fotografie - esperienza rara soprattutto adesso nell'era del digitale - ed è emozionante rivedersi e percorrere quei momenti vissuti, riaffiorano nitidi nella mente odori, colori e sapori che Auster avverte come ancora presenti. «Sei grande abbastanza per capire che Grant Williams, l'attore che impersona Scott Carey, non si è rimpicciolito, che l'effetto è opera di un abile scenografo che ha costruito una persona enorme, capace di contenere un gigante di tre metri e mezzo, ma il risultato è comunque sbalorditivo e sconcertante». (p. 97). Si legge avidamente, è una narrazione emozionante che parla di sé ma può appartenere ad ognuno di noi, attrae la scrittura dell'autore e coinvolge.

Diventa un'esigenza quella di parlare oltre che al corpo, catalogando dolori e piaceri provati dall'io fisico anche alla mente, esplorando i ricordi d'infanzia. Per Auster è un dovere non perché si reputi un oggetto prezioso di studio, ma proprio per l'esatto contrario, perché si considera uno come tanti, uno come tutti. Ed è infatti questo che il lettore sente, si legge come se fosse se stesso e dà inizio all'esplorazione cercando di comprendere qualcosa di sé.

Alla storia seguono le immagini, foto degli anni vissuti da Paul, emblema di un'epoca che racconta un'America che non c'è più, un bambino che prova a rivivere le tappe dell'infanzia, adolescenza, giovinezza in un corpo adulto; attraverso una lente d'ingrandimento scova i ricordi nascosti accuratamente e ad un tratto il bisogno di imprimerli in scrittura.

«Non si dovrebbe sottovalutare la noia come fonte di meditazione e fantasticherie, le centinaia di ore della tua prima infanzia in cui ti sei trovato solo, privo di stimoli, senza niente da fare, troppo svogliato o distratto per voler giocare con i tuoi camion o le tue automobiline (…). Ogni tanto, quasi senza motivo, perdevi all'improvviso coscienza di te stesso. Era come se l'essere che abitava il tuo corpo fosse diventato un impostore, o più precisamente non fosse più nessuno, e mentre sentivi la tua individualità abbandonarti goccia a goccia, vagavi in uno stato di dissociazione, senza sapere bene se fosse ieri o domani ...». (pp. 37-39). L'inconfondibile abilità interpretativa di Auster è chiaramente visibile in “Notizie dall'interno”. Si entra nel tunnel, percorrendolo lentamente, osservando ogni minuzia e scomponendo un passato che è presente in una mente - la tua - che per vivere ed apprezzare l'oggi in vista di un futuro deve comprendere chi è stato in un tempo forse non troppo lontano.

Guardarsi dall'interno, o riflettersi allo specchio è un atto di coraggio e di coscienza di sé per non ritrovarsi come quell'uomo - descritto da Lacan o Pirandello - perso, disorientato in una molteplice frammentazione di identità che non riconosce come sue, perché non si conosce, non sa chi è realmente.