Culture

Premio Giorgio Ambrosoli, i nomi

Si è celebrata ieri, lunedì 24 giugno 2019 al Piccolo Teatro Grassi di Milano, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la cerimonia di consegna dei riconoscimenti del Premio Giorgio Ambrosoli, edizione speciale in occasione della quarantesima ricorrenza dell’omicidio dell’Avvocato Commissario Liquidatore della Banca Privata Italiana.

In attuazione e in coerenza con lo scopo sociale del Premio che, attraverso l’individuazione dei molti Giorgio Ambrosoli” della storia della Repubblica Italiana, “esempi invisibili” che nell’ambito delle proprie attività professionali si sono distinti e si distinguono per integrità e responsabilità, resistendo a pressioni per attuare condotte e comportamenti illeciti, quest’anno sono stati insigniti del Premio Speciale, in via straordinaria,

TUTTI I CITTADINI ITALIANI

ATTIVI NELLA TUTELA DELLO STATO DI DIRITTO IN CONDIZIONI DI AVVERSITA’

con la seguente motivazione:

 “Dieci anni di analisi condotte nel quadro delle attività  di esame dei possibili riconoscimenti da assegnare e una ricerca mirata su questa tematica di ASAG Università Cattolica basata sullo studio delle associazioni attive, incluse quelle in memoria delle vittime, dei festival e iniziative locali, dei casi individuali, dell’uso dei sistemi di segnalazione protetta, delle attività delle associazioni di categoria e d’impresa, del funzionamento dei sistemi di compliance e di autoregolazione, dei testimoni di giustizia, delle denunce e testimonianze in processi, delle interviste ai premiati e ai referenti delle principali istituzioni e organizzazioni pubbliche e private italiane, hanno fatto emergere l’esistenza in Italia di una molteplicità di esempi virtuosi capillarmente diffusi in tutto il territorio nazionale e trasversali ai diversi ambiti professionali.”

A chiudere la serata il saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

A 40 anni dal suo efferato assassinio, questa occasione sottolinea quel che tante volte è stato affermato sulla figura di Giorgio Ambrosoli. É stato indicato come esempio di virtù civiche. Il suo comportamento è stato definito, a buon diritto, quello di un eroe. É stato insignito, difatti, della Medaglia d’oro al valor civile, massimo riconoscimento della Repubblica.ha affermato il Presidente-Come per altre figure di riferimento del nostro Paese, credo che, alla base del suo comportamento, vi fosse la coscienza della propria dignità personale; e di quella del proprio ruolo, professionale e di responsabile di una funzione affidatagli dalla Repubblica. Questi aspetti hanno alimentato il suo coraggio, malgrado le intimidazioni e le minacce sempre più aggressive, di fronte alle quali ha impersonato la superiorità della legge e dell’onestà. II Premio Ambrosoli rappresenta – proprio per questo – un messaggio e un’occasione di riflessione.

É di grande efficacia l’idea di legare il ricordo dell’Avvocato Ambrosoli a un riconoscimento che premia integrità, senso di responsabilità e qualificazione professionale, ovunque, e segnatamente in contesti con difficili condizioni ambientali: questa scelta contribuisce a collocarlo come riferimento dei tanti nostri concittadini che agiscono seguendo la propria coscienza, il senso del dovere e un’alta tensione morale.

Ritrarsi dalle proprie responsabilità, fingere di non vedere, non è un comportamento neutrale: al contrario costituisce un obbiettivo e concreto aiuto all’illegalità e a chi la coltiva. Assicurare il rispetto della legalità è certamente compito dell’ordinamento dello Stato e delle sue istituzioni ma il contributo che proviene dalla diffusione della cultura della responsabilità è decisivo. Il coinvolgimento attivo della società produce una rete di protezione essenziale in aggiunta, naturalmente, a quella che lo Stato deve assicurare: quella rete di protezione che Giorgio Ambrosoli non incontrò.

Il nostro è un Paese sano, malgrado le zone d’ombra, i suoi tanti problemi e le lacune che si riscontrano.

Milano esprime, in alto grado, queste capacità positive della società civile. Giorgio Ambrosoli si era formato in questa cultura di Milano e ne rappresenta una figura emblematica. Ma il valore della sua esperienza e della sua vita è di carattere nazionale e la Repubblica conserva la sua memoria con ammirazione e con riconoscenza.”

Anche quest’anno il Premio ha confermato la sua rilevanza europea e internazionale nel sostenere azioni concrete al fine del buon funzionamento dei mercati, così come ha affermato il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani:

"Il modo migliore per onorare la memoria di chi si è battuto per la legalità e la giustizia, pagando con la vita, è contribuire tutti insieme ad affermare, ogni giorno, questi valori fondamentali. Ecco perché questo premio è così importante. Libertà, giustizia e stato di diritto sono principi e valori che vanno ben al di là dei nostri confini e rappresentano le radici più solide della nostra Europa e della nostra civiltà. L’Unione europea continuerà ad essere il nostro migliore alleato per affermare lo Stato di diritto e la legalità. Dobbiamo continuare a lavorare per un’Europa unita e forte, capace di proteggere efficacemente i suoi cittadini".

A ricordare la storia del Premio e dei valori riconosciuti in tutti i premiati sono le parole di Umberto Ambrosoli:

In questi sette anni abbiamo avuto occasione di attribuire riconoscimento a diverse decine di donne e uomini che hanno raccontato non tanto le loro storie, quanto le loro motivazioni innanzi alle scelte che hanno formato quelle storie. Davanti ai loro esempi abbiamo tante volte riflettuto sui valori che hanno espresso con il loro impegno, sul fatto che quei valori, quei convincimenti profondi, fossero per loro compimento di vita: senza eroismi, enfasi, spettacolarità, anzi, con naturalezza.

Le parole maggiormente ricorrenti in questi anni del premio sono senza dubbio Responsabilità e Libertà. La rinuncia al miglior esercizio della nostra responsabilità è il nemico del nostro vivere sociale, della libertà della quale godiamo. Dobbiamo tutti aiutare a riconoscere esempi e storie come quelli di chi ha meritato questo premio.

Durante la cerimonia spazio anche per un momento di riflessione sulla vicenda storica e sul lascito culturale dell’”Eroe Borghese”, nella testimonianza del già Direttore Generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi e del Vice Presidente Eurochambers, Michl Ebner.

Un momento importante è stato il confronto sul senso dello Stato in Italia, illustrato da Caterina Gozzoli, Direttore ASAG, Università Cattolica del Sacro Cuore, e Giuseppe De Rita, Presidente CENSIS, attraverso un’importante indagine conoscitiva delle pratiche di impegno civile sulla legalità, di cui sono stati autori, anche in collaborazione con gli ex premiati. La ricerca ha messo in luce la grande ricchezza di iniziative e comportamenti di promozione della legalità in Italia: oltre 500 realtà individuate su tutto il territorio nazionale, quasi tutte di dimensione “micro”, che operano attraverso micro-partenariati creando comunità.

Particolarmente significativo l’intervento in apertura di Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia e Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi:

“I riconoscimenti che assegna questo Premio hanno un valore che non ha prezzo. Il valore della fiducia. Fiducia nella possibilità di un singolo uomo di cambiare le cose. Fiducia nella capacità della parte sana della società di unirsi e mobilitarsi. Fiducia non come fatalistica attesa, dunque, ma determinazione e coraggio. Che poi è quello che fa ogni giorno un vero imprenditore.”

Il Premio Giorgio Ambrosoli è promosso dalla famiglia Ambrosoli e da Transparency International Italia, in collaborazione con Confcommercio – Imprese per l’Italia. Si è svolto sotto il Patrocinio del Parlamento Europeo, del Comune di Milano, di Regione Lombardia, della Camera di Commercio di Milano, con l'adesione di Fondazione Rete Imprese Italia e del Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa.