Culture

Renata Tebaldi: un museo la riscopre a Busseto

BussetoC’è un museo nell’ambito della lirica in Italia che, nonostante sia ricco, affascinante e collocato in una dimora d’eccellenza, è purtroppo ancora poco conosciuto, così come il personaggio che racconta. Si tratta del Museo Renata Tebaldi presso le Scuderie di Villa Pallavicini, a Busseto (in provincia di Parma). Qui, grazie alla volontà della Renata Tebaldi Fondazione Museo e in particolare della Presidente Giovanna Colombo – che del suo idolo conosce ormai ogni segreto a fronte di una enorme passione, tanto da commuoversi quando si parla dei ricordi più intimi – è nato un centro che racconta un soprano tra i più famosi al mondo, seppur non abbastanza omaggiato nel suo Paese nativo, ovvero l’Italia.

Tutti ricordiamo la lezione tenuta poco tempo fa da Alessandro Baricco a Roma nel corso delle Palladium Lectures, dove lo scrittore mette a confronto due personalità tanto diverse quanto allo stesso tempo perfette e magnifiche nel proprio stile: Renata Tebaldi e Maria Callas. La storia ce le ha sempre descritte come due antagoniste, ma nella realtà dei fatti le giovani e bellissime donne erano amiche e condividevano un unico grande amore: quello per la musica, nello specifico per la lirica. Il museo di Busseto permette allora di riscoprire tutte quelle verità sfuggite agli anni, attraverso l’esposizione dei molti oggetti che ebbero un ruolo importante nella vita della Tebaldi e, messi insieme in un percorso cronologico, ne raccontano la reale storia.

Il visitatore troverà dunque le pagelle scolastiche e i ricordi d’infanzia, i primi contratti firmati in veste di soprano, la rassegna stampa dell’epoca – sempre più rilevante anno dopo anno – le immagini che la ritraggono in vari momenti dei suoi spettacoli in Italia e all’estero, ma soprattutto uno stuolo di meravigliosi abiti di scena originali, accompagnati ai relativi gioielli. Ed è qui che il Museo Renata Tebaldi ci porta a sognare, a far volare l’immaginazione visualizzando il dolce soprano – donna mite colpita da bambina da una forma di poliomielite, ma al tempo caparbia e risoluta nel gestire la propria carriera, tanto da rinunciare a un amore – nel bel mezzo delle sue performance più emozionanti.

Dietro a tutto questo c’è prima di tutto Giovanna Colombo, la Presidente che, da quando la prima volta è venuta a contatto con le doti della Tebaldi, ne è rimasta così affascinata da voler ad ogni costo allestire un museo in suo onore. Di recente è stato avviato, sempre grazie al suo continuo darsi da fare, l’importante progetto-scuola “Renata Tebaldi e il Melodramma”, costituito da una rete comprendente il Liceo Classico Tito Livio e l’Istituto Marelli-Dudovich di Milano, in un percorso triennale 2015-2018. La bellissima iniziativa, finalizzata ad avvicinare i ragazzi non soltanto alla figura della Tebaldi in sé ma a tutto il sottovalutato mondo della lirica, è stato approvato dal MIUR Ministero della Pubblica Istruzione, il quale ha deciso di ipotizzare un progetto-pilota da inserire all’interno del curricolo e nel POF. Non solo: l’esperimento che prenderà vita da Milano fungerà anche da riferimento normativo per altri 27 istituti scolastici di ogni ordine e grado distribuiti sull’intero territorio nazionale.

Per il turista normale resta però la possibilità di visitare senza impegno, se si capiti dalle parti di Busseto, il fantastico mondo di Renata Tebaldi, capace di affascinare anche chi non sia un grandissimo appassionato di lirica. “Se noi oggi siamo proprietari del grande patrimonio legato alla figura di Renata è perché sua madre, quando ancora non sapeva che sarebbe diventata un giorno così famosa, conservò sempre tutto con grande scrupolosità – ci racconta la Presidente Colombo, mentre ci accompagna nella visita al museo - In seguito Ernestina Viganò, che fu la sua governante nonché amica per 50 anni ed è ancora in vita, divenne l’erede di questo immenso patrimonio, proseguendo nell’opera di tenere tutto da parte, dagli abiti ai documenti. Sua è stata la decisione di voler donare ogni singolo bene a noi per farne appunto questo ricco museo”.

Chiudiamo il nostro breve viaggio all’interno del mondo di Renata Tebaldi con una domanda che abbiamo posto alla Presidente della Fondazione e che vorremmo qui riportare, in quanto ci sembra significativa per tutti, senza distinzione di sorta. Perché è così importante avvicinare il pubblico, specialmente quello giovanile, alla lirica? “Poiché soltanto così possiamo insegnare l’amore per l’opera, in un periodo storico in cui ci si è completamente dimenticati che l’Italia è il Paese del melodramma per eccellenza e dunque possediamo al riguardo un patrimonio immenso come nessun altro al mondo, con i più grandi interpreti di sempre. È pertanto giusto valorizzarlo e farlo conoscere il più possibile”.

Info: www.museorenatatebaldi.it