Culture
Sarà finito nelle mani del diavolo il mio piccolo dono a papa Francesco?
di Renato Pierri
Nel maggio del 2007, svanì misteriosamente un mio libro con dedica, d’argomento religioso, destinato alla signora Elena Papa (Radioneparla – Radio Rai1), e consegnato personalmente al responsabile dell’ufficio Postale della Rai. Elena Paba mi comunicò telefonicamente di non aver ricevuto il plico, io mi recai nuovamente dal responsabile e lui mi assicurò che il plico era stato messo nella cassetta delle lettere della signora Paba. E così io pensai che fu il diavolo ad impadronirsi del libro, come fece col diario di Santa Gemma Galgani. Sarà accaduta la stessa cosa del mio bel libro con dedica inviato a papa Francesco, con raccomandata n. 13961301414-1, il giorno 10 marzo 2014? Poiché non sono Eugenio Scalfari e neppure Odifreddi, non mi aspettavo certamente una parola da papa Francesco, ma come mai neppure un minimo cenno di riscontro da parte dell’Ufficio del Vaticano incaricato di gestire la corrispondenza? Aspetterò ancora, e poi dovrò senz’altro dedurne che anche questa volta c’è lo zampino di Chiappino, come lo chiamava la Santa di Lucca. Il demonio odia gli scritti religiosi, soprattutto se dicono cose vere.
Dimenticavo il titolo del mio bel libro: “Nostra Signora di Fatima – La Madonna di un falso cristianesimo”, Mind Edizioni, Milano. Mi è venuto in mente d’inviarlo a papa Francesco quando l’ho sentito dire che alcuni veggenti considerano la Madonna come “un capoufficio della Posta”, che “il regno di Dio è in mezzo a noi” e che “non bisogna cercare cose strane”. Negli avvenimenti delle apparizioni di Fatima, di stranezze ce n’è a bizzeffe, e la Madonna immaginata dai tre pastorelli portoghesi è assai più strana della Madonna di Medjugorje cui alludeva papa Francesco. Ad ogni modo, se il libro non è stato consegnato al Papa, e non è nelle mani di Chiappino, spero mi sia restituito.