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Culture
Scoprire l’antica arte del cristallo in Lorena

La Lorena, sita nella regione del Grand Est della Francia, è nota da secoli per la produzione del cristallo più pregiato. Affaritaliani.it ha visitato la cristalleria di Saint Louis, l’unica che consente di scoprire le fasi di lavorazione: dalla materia prima all’opera finita, fino al museo e allo shop.

Nel cuore della Lorena, terra di tradizione e maestria situata nel Grand Est della Francia, si trova un gioiello dell’arte vetraria: la cristalleria di Saint Louis. Fondata nel 1586, è la più antica manifattura di cristallo in Europa; la sua storia, intrisa di innovazione e raffinatezza, si riflette in ogni pezzo creato, dal calice scintillante al sontuoso lampadario. La lavorazione del cristallo in Lorena rappresenta un capitolo fondamentale dell’arte vetraria europea. Sin dal XVI secolo, infatti, questa regione francese è stata il cuore pulsante della produzione di cristallo, grazie alle abbondanti risorse naturali e al talento dei suoi artigiani; durante il 1700, sotto l’influenza dei duchi di Lorena e poi dei re di Francia, l’arte della cristalleria si affermò quindi come una delle più prestigiose d’Europa, raggiungendo l’apice dell’eleganza e dell’innovazione tecnica. Più tardi la rivoluzione industriale portò a significativi miglioramenti nei processi produttivi, permettendo una maggiore precisione e complessità nelle lavorazioni. Nello specifico, la cristalleria di Baccarat, fondata nel 1764, e quella di Saint Louis divennero sinonimi di eccellenza, esportando i loro prodotti in tutto il mondo.

Oggi il cristallo di Lorena rappresenta un patrimonio culturale e artistico inestimabile, testimone di una tradizione che unisce creatività, storia e tecnologia. I manufatti, vere e proprie opere d’arte, sono soprattutto celebri per la loro purezza e per il brillare intenso quando esposti alla luce, tanto da incantare collezionisti e appassionati di ogni Paese. Il processo di produzione del cristallo inizia con la scelta accurata delle materie prime: sabbia silicea, carbonato di potassio e ossido di piombo vengono fusi a temperature elevate. Questo procedimento consente di dare origine al cristallo, il quale – quando è ancora incandescente – viene soffiato e modellato dai maestri vetrai in due aree di lavoro differenti, a seconda che si tratti di cristallo trasparente oppure colorato. Noi di Affaritaliani.it abbiamo avuto modo di osservare in prima persona l’abilità degli artigiani nel manipolare il vetro fuso grazie a una visita guidata all’interno dei vari reparti della cristalleria di Saint Louis: uno spettacolo affascinante, nonché un mestiere secolare tramandato di generazione in generazione, che consigliamo di scoprire a approfondire durante un viaggio in Lorena.

Presse papier   Saint Louis
 

Ogni fase della lavorazione viene eseguita a mano. In particolare, la cristalleria di Saint Louis è famosa per le sue tecniche di incisione, taglio e doratura. Il personale qui impiegato, che proviene dalle migliori scuole specializzate di Moulins e Sarrebourg ed è prevalentemente giovane, incide con cura e attenzione motivi delicati e geometrici sul cristallo, creando giochi di luce che esaltano la bellezza del materiale. Il taglio, eseguito con precisione millimetrica e talvolta utilizzando il diamante per via della sua durezza, dona alle creazioni una rifinitura ineguagliabile; infine, la doratura, applicata con foglie d’oro a 24 carati, aggiunge un tocco di lusso e prestigio.

La visita alla cristalleria di Saint Louis è quindi un’esperienza unica che merita di essere vissuta, specie se si ha in programma una vacanza nel Grand Est della Francia. Da non dimenticare il museo, situato all’interno della manifattura, che ne racconta la storia attraverso una collezione di pezzi antichi e contemporanei: ogni oggetto esposto testimonia l’evoluzione stilistica e tecnica dell’arte del cristallo. Tra le opere più affascinanti spiccano i magnifici lampadari, veri capolavori di ingegneria e design; il più prezioso è probabilmente un pezzo d’epoca, ovvero quello appartenuto al re del Nepal, risalente al 1895.  

Cristalleria Saint Louis
 

Prima di tornare all’esterno vale la pena fare una tappa al negozio della cristalleria, che offre l’opportunità di portare a casa un ricordo di questa tradizione a prezzi ben più bassi rispetto alle cifre di mercato. Qui, tra vetrine scintillanti, si trovano calici, bicchieri, vasi e lampadari, ciascuno frutto di ore di lavoro e passione; ogni oggetto è unico, espressione dell’eccellenza artigianale qui racchiusa. Se dovessimo dare un suggerimento, consiglieremmo di focalizzare l’attenzione sui famosi fermacarte, sfere di cristallo con dentro composizioni di millefiori o di motivi più o meno complessi realizzati a mano attraverso tecniche specifiche, in parte segrete. Sappiamo, ad ogni modo, che si parte dalla fabbricazione di quella che viene definitiva una baguette a caldo, dopodiché la canna di cristallo colorata viene tagliata a freddo in tante piccole sezioni usando un paio di pinze; infine, si realizza il disegno desiderato posizionando i piccoli pezzetti così ottenuti – detti bonbons o in inglese sugar drops – su una base di metallo e quindi soffiandoci attorno il cristallo, in modo da fargli assumere la forma di una sfera che li racchiuda. Il risultato è semplicemente straordinario e, nonostante alcuni modelli vengano replicati più volte, non vi sarà mai un pezzo uguale all’altro, in quanto interamente realizzati a mano da esperti ormai giunti a diversi decenni di pratica e conoscenza dei materiali. 

La cristalleria di Saint Louis è quindi molto più di un luogo di produzione: è un simbolo di eleganza e maestria, dove la tradizione si fonde con l’innovazione per creare manufatti senza tempo. Una visita a questo luogo magico permette di immergersi nell’affascinante mondo del cristallo, ammirando da vicino la dedizione e il talento degli artigiani, che rendono ogni oggetto un’opera d’arte di incredibile bellezza. Nel frattempo la Francia continua il suo anno speciale grazie ai 150 anni dell'Impressionismo, all'anniversario dello sbarco in Normandia, al Tour de France recentemente partito proprio da Firenze e ovviamente alle tanto attese Olimpiadi 2024.






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