Culture
Ufo a Barcellona. Alieno ritrovato: "Proviene da un'altra galassia"















UFO A BARCELLONA - La turista era appena tornata in albergo, quando nel riguardare al PC le foto fatte vedeva un ufo sopra la testa di Cristoforo Colombo che fa bella mostra di sé a Barcelona. Controllava anche le altre foto fatte mentre era con altre tre persone in giro per la città spagnola. L’oggetto della foto “incriminata” si presentava di colore grigiastro ed apparentemente metallico, mentre immediatamente sotto di esso la statua sembrava indicargli la rotta. Della strana foto veniva informato il Centro Ufologico Mediterraneo (C.UFO.M.) nella persona del presidente Angelo Carannante che avviava la solita procedura. Il lavoro è stato intenso come dimostrato dagli esaustivi servizi ed immagini visibili sia sul sito ufficiale www.centroufologicomediterraneo.it, che sul canale youtube denominato CUFOMCHANNEL ricco di video. La forma dell’ufo a forma di cappello è presente nella casistica ufologica, ma prudentemente non si escludono altre ipotesi tra cui un uccello, un palloncino grigio o qualcos’altro ci convenzionale. L’oggetto sembra in movimento, ma l’effetto di sfocatura potrebbe essere determinato da altre cause tra le quali la non idonea messa a fuoco. Un avvistamento questo, che segue di pochi mesi quello di un oggetto ripreso vicinissimo ad un aereo sempre su Barcellona. Gli ufo sono tornati nella penisola Iberica.
ALIENO RITROVATO IN CILE, RIAPERTO IL CASO
- Steven Greer, medico statunitense e fondatore delle associazioni ufologiche (senza scopo di lucro) CSETI (Centro per gli studi sull’intelligenza extraterrestre) e Disclosure Project (rivolto a produrre prove e testimonianze sui fenomeni UFO), sostiene da anni di essere in contatto diretto con gli alieni e di comunicare con loro abitualmente. Ora, il medico diventa anche regista, precisamente di un documentario su Sirius, l’alieno di circa 15cm ritrovato qualche anno fa nel deserto dell’Atacama, in Cile. Con “Sirius”, Greer vuole riaprire il caso raccontando i risultati delle analisi svolte, riportare l’attenzione sulla questione della vita aliena e chiedere l’opportunità di poter rivelare liberamente importanti informazioni riguardo le forme di vita extraterrestri approdate sul nostro pianeta.
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L'attesa cresce: il 22 aprile negli Usa sarà lanciato il docu-film "Sirius", diretto dal premio Emmy Amardeep Kaleka. Protagonista una piccola mummia di 15 cm, che stando a Steven Greer, l'ufologo che l'ha trovata, sarebbe di provenienza non umana.
L'ipotesi (dopo il sequenziamento del DNA) è che la mummia possa avere origini extraterrestri. Viene anche mostrata una vista laterale a raggi X del corpo...
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A proposito dei visitatissimi file dell'Fbi sugli Ufo...
Parla di tre dischi volanti che sarebbero stati recuperati in New Mexico negli anni 1950 il visitatissimo rapporto dell'Fbi, stilato da Guy Hottell, e che può già contare su oltre un milione di click sul sito dell'agenzia. E proprio a proposito di questi documenti resi pubblici dall'Fbi, pubblichiamo il commento del dottor Angelo Carannante, Presidente del Centro Ufologico Mediterraneo:
E’ inutile dare credito e illudersi più di tanto riguardo a questi ennesimi documenti che vengono messi a disposizione di tutti. Il cover up è ferreo e indistruttibile. Nel filmato si parla di questi presunti alieni di minuscole dimensioni e di ufo, ma anche di informazioni non di prima mano. Guarda caso. Si dice anche del fatto che i casi non sono stati investigati più di tanto. Ma ci vogliamo prendere in giro? Tutto quello che viene messo online comprese le aperture degli archivi, è puro fumo. Anzi vi è di più: è mera disinformazione. Credetemi, quale Presidente del C.UFO.M. ed avendone viste tante, penso che l’atteggiamento di tutti i governi è improntato al sistematico discredito del fenomeno ufo. L’alternativa, pure possibile, è che nessun “umano” ci abbia capito niente perché tecnologicamente tra noi e i presunti alieni c’è un gap a dir poco spaventoso.E’ come se una persona di duecento anni or sono cercasse di capire il funzionamento dell’odierna civiltà. Brancolerebbe nel buio più assoluto. Non sappiamo per certo se effettivamente siano stati recuperati dischi volanti precipitati e se la retro ingegneria con riguardo agli ovni sia stata effettivamente messa in pratica cosa che ritengo difficile. Si immagini un sottomarino nucleare proprio in mano ad uomini di duecento anni or sono. Sarebbe pericolosissimo la sua manipolazione e i nostri antenati avrebbero a che fare con dei materiali non ancora inventati. Lo stesso vale per presunti ufo precipitati. L’unica possibilità plausibile, anche per spiegare il vorticoso ed incredibile sviluppo tecnologico, specie nell’elettronica, sarebbe proprio una collaborazione con degli alieni.Grossi casi sono coperti al più alto livello di segretezza. Riuscirebbe difficile pensare ad un contatto diretto già avvenuto. Il caso Medvedev lascia molti interrogativi e sembra che la posizione della stampa italiana, che in un primo momento era stata criticata come troppo possibilista, negli ultimi tempi sia stata rivalutata alla luce di nuovi sviluppi della questione. In Italia, il caso più importante di presunti contatti con alieni è quello di amicizia. Mi ha colpito un riscontro tra cose raccontate nel libro “Contattismi di massa” di Stefano Breccia ed un caso del C.UFO.M. indagato a Somma Vesuviana alle pendici del Vesuvio. Nel testo si narra che, quando i W56, alieni protagonisti di Amicizia, arrivavano o ripartivano con le loro astronavi, i contattati osservavano come se il cielo e le stelle si deformassero. La stessa cosa raccontata dai testimoni di Somma Vesuviana che sono a digiuno di ufo e che quindi non conoscono Amicizia. I W56 se ne andarono molti anni or sono. Dissero che sarebbero ritornati agli inizi degli anni 2000. Forse ci siamo. Tutte coincidenze? Il tempo dirà. Resta fermo che, come sostengo in ogni occasione, il genere umano avrà la conferma definitiva che gli alieni esistono solo quando si riveleranno definitivamente oppure quando saranno mostrate prove inoppugnabili della loro presenza. Fino ad allora è bene conservare una sana prudenza. Ma, indubbiamente, gli indizi, se non prove quasi certe, sono tanti. Troppi!