Culture

Toiletpaper-MartinParr, arte provocatoria nella grande bellezza di Roma

Di Oriana Maerini

Cronaca del vernissage della mostra “Toiletpaper-MartinParr” a Villa Medici

L’accoglienza all’ingresso della prestigiosa Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, è da grande evento. Volti conosciuti del Jet set romano, artisti e giornalisti sono accorsi all’inaugurazione della mostra/esposizione pop “Toiletpaper-MartinParr” allestita dal 2 luglio al 21 ottobre.

Superato il controllo di rito ci si immerge in uno dei luoghi della “grande bellezza di Roma”: i giardini rinascimentali della villa, che furono ideati nel 1564 dal cardinal Ricci e rivisitati, poi, da Ferdinando de’ Medici. Camminando fra i verdi labirinti scopro le opere pop ed impertinenti che non tradiscono lo spirito graffiante e la cifra stilistica degli autori. La mostra è estremamente interesse perché riunisce per la prima volta l’eccellenza figurativa del fotografo britannico Martin Parr con il genio provocatorio di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, i due ideatori del magazine TOILETPAPER.  Insieme agli altri invitati percorro un itinerario ipnotico nel cuore di un repertorio visivo stracolmo di colori, ammirando le oltre quaranta fotografie/istallazioni. L’allestimento progettato da Alice Grégoire e Clément Périssé, architetti e borsisti dell’Accademia di Francia a Roma. L’esposizione trae origine dalla collaborazione tra Martin Parr, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari per il libro ToiletMartin PaperParr pubblicato nel 2020 da Damiani che raccoglie e accosta le immagini più iconiche degli archivi prolifici di questi tre artisti. Il corpo umano, il cibo, gli animali sono i motivi ricorrenti di questo progetto fotografico che interroga la nostra ossessione contemporanea per le immagini.

Arte che appaga gli occhi e che fa riflettere sul senso della vita e della natura umana. Come l’istallazione che abbina a ceppi mortuari a coloratissime ed iconiche immagini di cibo. La figura elegante di Maurizio Cattelan, che indossa un completo color carta da zucchero, si aggira negli spazi dei giardini segreti che ospitano le opere. Forse vuole catturare lo stupore, l’ammirazione o il dissenso del pubblico. Sono tentata di chiedergli i significati di alcune opere più provocanti, ma poi rifletto sul fatto che il senso di queste installazioni risiede nella personale emozione di ogni visitatore. Vip ed artisti vestiti in modo stravagante, qualcuno in tenuta “pigiama parti”, signore eleganti dell’alta borghesia, giornalisti e critici d’arte si aggirano fra uno spazio verde e l’altro.

Dopo un cocktail di ciliegie e champagne, al tramonto, mi avvio all’uscita portando con me un arricchimento culturale.  Mi imbatto in una barriera di fotografi intenti ad immortale gli influencers e i volti noti dello spettacoli che stanno arrivando per la cena.

mostra accademia poster