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Torna in libreria lo storico marchio editoriale Barion

 

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Torna in libreria lo storico marchio editoriale Barion che inaugura la sua collana di saggistica con La storia della mafia di Leonardo Sciascia e la collana di narrativa con Il silenzio sulle donne di Antonio Steffenoni.
 
Nel comunicato si legge: "Negli anni tra le due guerre, Barion mescolava sapientemente classici a testi di larga diffusione. Dopo il 1945 ha gradualmente ridotto la sua presenza sul mercato. Rilevato negli anni Sessanta da Ugo Mursia che ne ha incorporato il catalogo, il marchio torna ora in libreria con un progetto culturale di forte impronta umanistica, che guarda con attenzione a quanto si agita nel Mezzogiorno, e nella Sicilia in particolare. Due le sedi, una a Palermo e una a Milano, per segnare una doppia appartenenza e una filosofia non localistica che si propone di restringere la forbice tra l’estremo Sud e il cuore del Nord. Nel piano editoriale, a cura di Beppe Benvenuto, due titoli al mese: testi di invenzione, opere di approfondimento, libelli e scritti 'dimenticati' di classici e di autori minori non sufficientemente valorizzati. Volumi agili e di gradevole impatto visivo caratterizzati da colori decisi e grafica molto leggibile".

Barion

La storia della mafia di Leonardo Sciascia (pag. 72, euro 8), pubblicato per la prima volta nel 1972 e poi dimenticato per oltre quattro decenni, è un profilo denso, inevitabilmente problematico della “onorata società”, nel quale appare la definizione di mafia che sarebbe diventata una sorta di postulato del pensiero sciasciano:  «La mafia è un’associazione per delinquere, con fini di illecito arricchimento per i propri associati, che si pone come intermediazione parassitaria, e imposta con messi di violenza, tra la proprietà e il lavoro, tra la produzione e il consumo, tra il cittadino e lo Stato». Nel volume, anche un’intervista di Giancarlo Macaluso a Stefano Vilardo, sodale storico delle scrittore, che ripercorre sul filo della memoria i primi “incontri” dei due amici con gli uomini d’onore. Postfazione di Salvatore Ferlita.
 
La tecnica del giallo per un’indagine sui sentimenti maschili. È lo schema asimmetrico che Antonio Steffenoni mette in scena nel romanzo Il silenzio sulle donne (pag. 160; euro 12).  “Mai avrei immaginato di trovarmi, un giorno, a rispondere alle domande di un ispettore di Polizia, a proposito di Santiago Conte.” Così l’incipit del romanzo nel quale la voce narrante è quella di Antonio Lopez, pubblicitario e scrittore, l’ultima persona ad aver visto in vita Santiago, anziano e famoso regista cinematografico morto precipitato dal terzo piano di una clinica. L’interrogatorio di polizia si trasforma in un viaggio a ritroso, lungo i quarant’anni d’amicizia durante i quali i due uomini hanno condiviso progetti, ambizioni, passioni e silenzi. Colto e raffinato, il romanzo porta la tecnica del giallo investigativo nelle pieghe delle anime maschili sino a un finale dove trionfa drammaticamente la complicità tra i due amici.