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Culture
"Trump in crisi di nervi": libro di Woodward scuote la Casa Bianca

TRUMP, LIBRO DI WOODWARD SCUOTE LA CASA BIANCA: IL QUADRO DEL PRESIDENTE IN 448 PAGINE

 

L'ordine di uccidere il presidente siriano Assad urlato al segretario alla Difesa. Gli insulti al ministro della Giustizia. Le offese al capo dello staff, ''un topo''. E la disperazione dei collaboratori. Nel complesso, una Casa Bianca sull'orlo di una crisi di nervi.

E' il quadro delinato da 'Fear: Trump in the White House' (Paura: Trump alla Casa Bianca), il libro di Bob Woodward -due volte premio Pulitzer che insieme a Carl Bernstein rivelò i retroscena dello scandalo Watergate- in uscita l'11 settembre.

Le 448 pagine, che propongono interviste e documenti, offrono un nuovo ritratto della presidenza di The Donald.  Il Washington Post ha avuto accesso al volume di 448 pagine che sarà in vendita tra una settimana.

 

TRUMP, LE RIVELAZIONI DEL LIBRO DI WOODWARD: GLI ARGOMENTI CHE SCUOTONO LA CASA BIANCA

 

Riflettori accessi ovviamente sul Russiagate e sull'inchiesta condotta dal procuratore speciale Robert Mueller sui rapporti tra Mosca e la campagna presidenziale. "Tutti stanno cercando di beccarmi", le parole del presidente nel maggio 2017, dopo la nomina dello special counsel. "Questa cosa è una fottuta bufala, non voglio testimoniare", lo sfogo di Trump il 27 gennaio mentre il suo avvocato personale dell'epoca, John Dowd, tentava di metterlo alla prova in un'audizione simulata. "Non testimoni: o così, o una tuta arancione", l'avvertimento di Dowd dopo un incontro tra il legale e Mueller il 5 marzo. "Sarò un buon testimone", la convinzione espressa da Trump in un'altra occasione. "Lei non è un buon testimone. Signor presidente, temo di non poterla aiutare", avrebbe detto un rassegnato Dowd prima di dimettersi.

 

TRUMP IN CRISI DI NERVI: LIBRO "PESSIMO". NESSUNA INTERVISTA CON WOODWARD. I rapporti con lo staff

 

Il rapporto di Trump con Jim Mattis

Woodward -nel libro che il presidente ha già definito ''pessimo'' in una conversazione con l'autore a cui non ha concesso un'intervista- offre una serie di istantanee sul rapporto tra Trump e il segretario alla Difesa, Jim Mattis, costretto a fare i conti con l'approccio 'sui generis' del presidente. Per spiegare le ragioni della presenza americana in Corea del Sud, ad esempio, Mattis è stato costretto a ricorrere alle maniere forti: "Lo facciamo per evitare la terza guerra mondiale". Dopo un attacco chimico lanciato dal presidente siriano Bashar al-Assad contro civili inermi nell'aprile 2017, Trump ha chiamato Mattis e ha impartito telefonicamente un ordine perentorio: "Uccidiamolo! Forza! Uccidiamo quel fottuto e uccidiamone tanti altri dei loro", le parole del presidente secondo Woodward. Mattis apparentemente ha recepito l'ordine, mostrandosi pronto ad eseguirlo. Poi, però, al collaboratore al suo fianco ha detto: "Non faremo niente del genere, saremo molto più moderati".

Il rapporto di Trump con Kim Jong-un

Non possono mancare riferimenti al rapporto con la Corea del Nord di Kim Jong-un: "Questa è una questione che riguarda un leader contro un altro leader. Uomo contro uomo. Io contro Kim", la sintesi di Trump nei momenti di maggior tensione.

Il rapporto di Trump con il capo dello staff

Appare a dir poco complicato anche il ruolo di capo dello staff. Reince Priebus non ha mai goduto della stima del presidente: "E' un piccolo topo che gira qua e là", le parole di Trump al segretario dello staff, Rob Porter. Ora l'incarico è ricoperto da John F. Kelly, che non sembra fidarsi granché del numero 1: il presidente "è un idiota, non ha senso provare a convincerlo su qualcosa. E' deragliato, siamo nella città dei pazzi. Non so nemmeno per quale motivo siamo qui, è il peggior lavoro che io abbia mai avuto". Il generale H.R. McMaster, ex consigliere alla Sicurezza nazionale, non era apprezzato per questioni di immagine: "Si veste come un rappresentante di birra", il giudizio del presidente.

Il rapporto con Jeff Sessions

Parole più pesanti per Jeff Sessions, l'attorney general: "Mentalmente ritardato", ha detto Trump, che continua a martellare il ministro della Giustizia, colpevole di essersi ricusato dall'inchiesta di Mueller.



USA: TRUMP, LIBRO DI WOODWARD E' PIENO DI BUGIE
 


"Tante bugie e fonti fasulle". Donald Trump definisce così 'Fear', il libro di Bob Woodward in uscita l'11 settembre. Il Washington Post ha diffuso anticipazioni del testo, che descrive una Casa Bianca ''in crisi di nervi'' e fotografa i rapporti ad alta tensione tra il presidente e i principali membri dell'amministrazione. "Nel libro di Woodward già screditato, tante bugie e fonti fasulle, io definirei Jeff Sessions 'mentalmente ritardato' e 'uno scemo del sud'. Non ho detto nessuna delle due cose, non ho mai usato quei termini nei confronti di nessuno, compreso Jeff", twitta Trump riferendosi in particolare all'attorney general. "Essere del sud è una gran cosa", aggiunge prima di affermare che Woodward "ha fatto questo per dividerci". "Il libro di Woodward è già stato smentito dal generale James Mattis (segretario alla Difesa) e dal generale John Kelly (capo dello staff). Le loro citazioni sono state inventate, una truffa nei confronti del pubblico come altre storie e dichiarazioni. Woodward è al servizio dei dem? Avete notato il tempismo?", scrive ancora il presidente.

 

WASHINGTON POST, LA TELEFONATA TRA TRUMP E WOODWARD



Ieri il Washington Post ha pubblicato l'audio della telefonata avvenuta all'inizio di agosto tra Trump e Woodward. Nella conversazione, con il libro di fatto già finito, il giornalista spiega al presidente di aver invano chiesto un'intervista da inserire nel libro. "Sarei stato felice di parlare con te", dice Trump. Woodward informa The Donald di aver raccolto numerose interviste confluite in un "quadro duro sul mondo, sulla sua amministrazione e su di lei". "Beh, devo pensare che sarà un libro negativo. Ma in un certo senso sono abituato al 50%... Alcuni sono positivi, alcuni sono negativi". Visto che le parole del presidente non verranno inserite nel testo, "avremo un libro decisamente inaccurato e questo è assolutamente negativo. Ma non è tutta colpa tua", dice Trump. "Sarà accurato, lo prometto", ribatte l'autore. "Sì, beh -chiosa Trump-. Accurato significa che nessuno ha mai fatto un lavoro migliore di quello che sto facendo da presidente... Ed è quello che pensano tante persone, lo vedrai nel corso degli anni".

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