Culture

Vecchioni: "La velocità ha reso l'esistenza piatta. Non c'è più fame di senso"

Di Giuseppe Vatinno

Veltroni intervista il cantautore e poeta in occasione del suo 80esimo compleanno: "Sta sparendo la parola, sostituita da emoji"

Vecchioni: "Stiamo perdendo la meravigliosa bellezza delle parole"

Da qualche tempo la politica editoriale del Corriere della Sera è quella dell’intervista e la scelta del direttore Luciano Fontana si sta rivelando vincente. Infatti l’opinionismo è importante ma per il giornalismo ancor più importanti sono i fatti e fare interviste a personaggi noti è una scelta vincente perché sono, tecnicamente, “fonti primarie” di notizie. Ieri è uscita una bella intervista di Walter Veltroni a Roberto Vecchioni per i suoi 80 anni.

Il cantautore brianzolo ripercorre la sua vita, i suoi successi, i suoi insuccessi e si sofferma sulla funzione dello scrivere, e di quello “scrivere in musica” che poi il mestiere del cantautore. Vecchioni ci parla dei suoi sogni, solo parzialmente realizzati. Alcune considerazioni diremmo purtroppo inattuali sulla nostra società sono interessanti. “Il reale domina sempre di più il mondo e, contaminandosi con la tecnologia e la tecnica, con il consumo e la velocità, ha reso l’esistenza piatta, terragna. La dimensione ideale è evaporata, quel che resta è sfuggente, spezzato, disunito. Non c’è più un afflato come quello che in certi momenti ha mutato il destino collettivo: la Rivoluzione francese, la Resistenza. Si aveva fame di senso, di valori, di ideali”.