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Cuore, la polipillola spagnola riduce del 24% il rischio di nuovo infarto

di Daniele Rosa

18 milioni di morti nel mondo per malattie cardiovascolari

Cuore, la polipillola spagnola per ridurre i rischi di nuovi infarti

La polipillola spagnola per prevenire le ricadute dopo un infarto riduce del 33% le morti cardiovascolari. Secondo l’OMS le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo. Circa 18 milioni di persone nel mondo muoiono ogni anno. Un buon aiuto per prevenire ricadute di chi è stato colpito da infarto viene oggi dalla polipillola spagnola. Questo farmaco è un'unica pillola che racchiude tre farmaci indicati per i pazienti infartuati. Uno studio condotto dal team del cardiologo Valentín Fuster (che 15 anni fa ideò la polipillola) presso il National Center for Cardiological Research (CNIC) e pubblicato venerdì sul New England Journal of Medicine. Questo trattamento porta ad una riduzione del 24% di rischio di nuovo infarto, rivascolarizzazione o ictus e del 33% le morti cardiovascolari.

Cuore, tre medicinali nella procedure standard per ridurre i rischi di nuovi infarti

 

Quando una persona soffre di un infarto del miocardio i cardiologi normalmente prescrivono un antiaggregante piastrinico, come l'aspirina, per prevenire nuovi trombi; ma anche una statina, per aiutare a controllare i livelli di colesterolo e stabilizzare le placche di aterosclerosi; e, in alcuni casi, un antipertensivo. La polipillola semplifica tutto il processo ed è composta appunto da aspirina, atorvastatina e ramipril. Secondo l'azienda farmaceutica Ferrer, che ha partecipato allo sviluppo del farmaco, è stata disponibile dal 2008. Ma è stato solo nel 2014 che l'Agenzia spagnola per i medicinali ha dato l’ok per la commercializzazione. Da quel momento, i ricercatori hanno voluto misurare il successo della loro strategia di prevenzione secondaria (dopo l'infarto) in termini di salute avviando lo studio SECURE. Sono stati studiate  2.500 persone con infarto o con fattori di rischio (come diabete, insufficienza renale o precedente ictus) tra i 60 e 75 anni. Divise in due gruppi hanno ricevuto una parte la polipillola e l’altra parte  il trattamento con pillole separate. E li hanno seguiti per una media di tre anni.

Cuore, una diminuzione significatica di rischio di nuovi infarti

“Abbiamo esaminato la coincidenza di morte cardiovascolare, infarto, evento cerebrovascolare e rivascolarizzazione urgente. Tutto era più basso nel gruppo polipillola. Le curve [tra i gruppi] iniziano a separarsi dal primo momento e sono ancora separate a quattro anni. Se proseguissimo con lo studio, le curve sarebbero probabilmente ancora più lontane”, ha dichiarato Fuster. Il rischio di questi eventi cardiovascolari è stato ridotto del 24% tra coloro che assumevano la polipillola rispetto al gruppo che ha ricevuto il trattamento separato. Le morti cardiovascolari, in particolare, sono state ridotte del 33%: da 71 pazienti nel gruppo di trattamento abituale a 48 nel gruppo polipillola. Tuttavia la pillola, da sola, non è la soluzione di tutti i mali. I pazienti continuano a soffrire di obesità, diabete di tipo II, ipertensione o altre condizioni cliniche di rischio per problemi cardiovascolari. “Non ci si può aspettare miracoli se non ci si prende cura di sé-ha confermato il cardiologo- e circa il 10% o il 15% dei pazienti con infarto soffre di un altro problema cardiovascolare fra i tre e i cinque anni dopo l'infarto”.

Cuore, la polipillola non è la soluzione di tutti i mali del cuore

José María Castellano, direttore scientifico della HM Research Foundation e coautore del rapporto, ha confermato che “La polipillola potrebbe sembrare controintuitiva nell'epoca di medicina personalizzata. Tuttavia, abbiamo un grave problema di salute pubblica dovuto alla scarsa aderenza terapeutica in tutti i settori della medicina, in particolare nella prevenzione secondaria dopo un infarto miocardico acuto.La polipillola è nata concettualmente per rispondere a questo problema e per migliorare l'accessibilità alle cure nelle regioni più disagiate, dove l'80% dei decessi per malattie cardiovascolari si verifica a livello globale.Le sei dosi della polipillola consentono una certa flessibilità nella prescrizione e, inoltre, possono essere aggiunti diversi trattamenti per ottenere una medicina più personalizzata in termini di gestione del rischio cardiovascolare di ciascun paziente". Ferrer, l’azienda che la produce si è impegnata a far sì che la polipillola raggiunga tutte le aree geografiche, tenendo conto delle capacità e della situazione di ogni Paese. È già disponibile in 25 paesi. Un’altro importante passo avanti per la difesa contro le malattie cardiovascolari.