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Fondo Fon.Te. presenta la ricerca: “La previdenza complementare vista dai lavoratori del settore terziario”

Emerge un profondo interesse riguardo al proprio futuro pensionistico

ma solo 1 su 3 è informato

 

Il 73,1% sa cos'è un piano di previdenza complementare, tuttavia, vi è poca coscienza riguardo a quanto si percepirà di pensione, con la maggioranza (76,5%) che pensa sarà minore del proprio stipendio attuale


Fondo Fon.Te., il fondo pensione complementare per i dipendenti di aziende del terziario, ha presentato la ricerca “La previdenza complementare vista dai lavoratori del settore terziario” che analizza le opinioni, le aspettative e la percezione dei lavoratori dipendenti e indipendenti del settore terziario (commercio, turismo e servizi), verso i fondi pensioni complementari e le loro scelte in tema di pensioni previdenziali.

 

Interesse e preoccupazione sul futuro pensionistico

 

Dalle rilevazioni condotte da Euromedia Research emerge un profondo interesse riguardo al proprio futuro pensionistico da parte della netta maggioranza degli intervistati: il 98% degli aderenti a Fondo Fon.Te., l’88% degli iscritti a un altro piano di previdenza complementare e l’85,4% dei “non associati”. Solamente 1 su 3, tuttavia, è informato e consapevole del proprio futuro “da pensionato”. Il 66,7% non conosce quando andrà in pensione, non si è informato o non è stato informato, contro il 31,1% di chi risponde affermativamente.

 

Il 73,1%, sa che cosa è un piano di previdenza complementare, tuttavia, vi è poca coscienza riguardo a quanto si percepirà di pensione, con il 76,5% che pensa sarà minore del proprio stipendio attuale. Il 55,8% degli intervistati condivide una visione negativa riguardo al proprio tenore di vita post-pensionamento, affermando che sarà inferiore rispetto a quello di oggi.

 

Il giudizio degli iscritti a un fondo pensione

 

La ricerca evidenzia che gran parte degli associati è iscritta a un fondo pensione negoziale poiché questo infonde maggiore tranquillità (40,3%) visto che è istituito attraverso accordi collettivi tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali; chi invece ha sottoscritto un fondo aperto, lo ha fatto dietro consiglio del proprio commercialista o della propria banca (36,3%). Quanti hanno sottoscritto un piano di previdenza complementare, il 92,8% degli aderenti a Fondo Fon.Te. e l’82,7 degli iscritti a un altro piano di previdenza complementare, esprimono un giudizio positivo. Il 77,9% degli intervistati, inoltre, reputa che gli incentivi proposti dal fondo siano idonei alle proprie esigenze.

 

Agevolazioni fiscali e deducibilità


La richiesta più pressante da parte di coloro che hanno sottoscritto un piano di previdenza complementare concerne le agevolazioni fiscali, ovvero gli aiuti in merito alla deducibilità (78,3% degli aderenti al Fondo Fon.te. e il 58,6% degli iscritti a un altro piano di previdenza complementare).

 

Inoltre, in merito ai 3 temi che potrebbero costituire un ostacolo alla sottoscrizione di un Fondo pensione (irreversibilità della scelta di destinazione del TFR, anticipazioni al 75% massimo delle somme versate e presentazione obbligatoria delle causali per usufruire delle anticipazioni) il 75,4%, si dichiara favorevole a una modifica delle condizioni attuali.

 

“I risultati della ricerca confermano una grande attenzione da parte dei lavoratori riguardo al proprio futuro pensionistico. Emerge, tuttavia, una scarsa conoscenza dei meccanismi e delle opportunità della previdenza complementare. Un gap informativo che sottolinea con forza l'urgenza di investire nella formazione e nell'educazione previdenziale per favorire una maggiore consapevolezza tra i lavoratori del settore terziario”. È quanto dichiara Maurizio Grifoni, Presidente di Fondo Fon.Te. “È il momento di avviare una riforma del sistema previdenziale che riduca le tasse sulla previdenza complementare promuovendo la partecipazione al secondo e al terzo pilastro, attraverso incentivi e agevolazioni di natura fiscale per renderla più accessibile ai giovani lavoratori. È nostra intenzione, pertanto, proseguire con ulteriori ricerche e approfondimenti per fornire riscontri oggettivi al dibattito sulla previdenza complementare”.