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Madrid, Congresso Solidaridad. Dazi, Paolo Capone, Leader UGL: “A rischio il settore export italiano”

"Ho tenuto a battesimo nel 2020 Solidaridad, sindacato spagnolo con il quale l'UGL condivide i valori di giustizia sociale. In questi anni, il Segretario Generale Rodrigo Alonso ha fatto crescere la sua organizzazione con grande serietà, impegno e ne ha fatto un sindacato di rilievo a servizio del suo popolo e delle fasce più deboli. Sono stato emozionato e fiero oggi di aver partecipato al suo congresso, che vede il Segretario Generale entrante Jordi de la Fuente. L'interazione e la collaborazione messe in campo in questi anni proseguiranno ancor più solide per il progetto di respiro europeo di costruire una grande forza sindacale di destra e a servizio delle nostre Nazioni”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, intervenuto al congresso Solidaridad, il sindacato spagnolo che l’UGL ha contribuito a costruire quattro anni fa.

“Tuttavia, in un contesto economico sempre più complesso - prosegue il Segretario - dobbiamo affrontare nuove sfide, come l'applicazione dei dazi preannunciati dall'amministrazione statunitense nei confronti dell'Europa, che potrebbe avere effetti rilevanti sul nostro Paese. L'Istat ha evidenziato come nel 2024 oltre il 48% del valore dell'export italiano sia stato indirizzato al di fuori dell'Ue, con gli Stati Uniti che hanno assorbito circa il 10% delle vendite all'estero dell'Italia. Il focus dell'Istat sottolinea come il 2024 abbia visto un contributo negativo alla crescita degli scambi internazionali, penalizzata dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalla debolezza dell'economia tedesca. Le esportazioni europee hanno segnato risultati particolarmente negativi nel settore automobilistico e in quelli dei prodotti chimici e farmaceutici, che, dopo il forte aumento degli anni della pandemia di Covid-19, sono tornati ai trend normali. Nel 2025, secondo le stime del Wto, la tendenza negativa dovrebbe invertirsi, con l'Europa che potrebbe tornare a fornire un contributo positivo all'andamento delle esportazioni e importazioni mondiali. Tuttavia, permangono numerosi rischi al ribasso, tra cui attriti commerciali internazionali e la possibile escalation delle tensioni geopolitiche, che potrebbero creare nuovi ostacoli alle catene globali di distribuzione e approvvigionamento".


"L'uso crescente di politiche industriali ‘introverse’ e gli orientamenti protezionistici, in particolare negli Stati Uniti, potrebbero influenzare negativamente la crescita del commercio nel breve e medio termine. In questo scenario, ritengo che sia corretto pressare gli Stati che sono nostri fornitori e acquirenti, ma bisogna soprattutto intervenire nel contrasto di Paesi come la Cina, che producono a basso costo concorrendo in maniera sleale con le nostre imprese, a danno dei lavoratori. In un contesto così difficile, servono scelte coraggiose per difendere l'industria europea ed il nostro sistema economico e sociale. L'UGL continuerà a impegnarsi per tutelare i lavoratori italiani, proteggere le imprese nazionali e costruire un futuro di maggiore equità e giustizia sociale" conclude Paolo Capone.