Economia

Agnelli-Elkann, persi quasi 17 miliardi di euro. Crollano Stellantis e Cnh, posti di lavoro a rischio

di Lorenzo Goj

Complici le pessime performance dei conti, la capitalizzazione delle due aziende è scesa notevolmente. E ora si teme anche per i posti di lavoro...

Brutto colpo per Stellantis e Cnh, persi oltre 17 miliardi di euro in Borsa

A preoccupare gli Agnelli-Elkann non è solo Stellantis. Dopo le pessime trimestrali del gruppo automobilistico, con le vendite delle auto ridotte del 10%, a gravare sui bilanci è anche Cnh Industrial.

La società, specializzata nella produzione di veicoli industriali, ha chiuso il primo trimestre del 2024 con un utile netto di 402 milioni di dollari, in calo del 17,2% rispetto allo stesso periodo precedente. Tra gli altri dati, i ricavi sono scesi del 10% a 4,818 miliardi di dollari, mentre l'utile per azione è passato da 0,35 a 0,31 dollari.

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“Nel primo trimestre Cnh ha attraversato un contesto di mercato in declino - commenta il Ceo Scott Wine - poiché la domanda industriale continuava a diminuire soprattutto in Sud America ed Europa. Anticipando questi ostacoli, stiamo continuando a migliorare ciò che possiamo controllare: efficienza produttiva, esecuzione commerciale disciplinata, riduzioni ragionevoli delle spese operative e investimenti ponderati in prodotti e tecnologie”.

Stellantis e Cnh bruciani quasi 17 miliardi in Borsa in meno di un mese

Ma non solo i risultati, è interessante notare anche il risvolto finanziario conseguente al rosso dei conti. Guardando i dati, Cnh ha perso nelle ultime 24 ore lo 0,5% in Borsa. Nell’ultimo mese, invece, il rosso sul listino olandese rasenta il 10%.

Stesso discorso, ma più drammatico, per Stellantis. Il gruppo proprietario dei marchi Ferrari, Fiat e Alfa Romeo per dirne alcuni, rispetto a ieri, è in terreno positivo, ma nell’ultimo mese il rosso segna -19,22. Non poco.

Facendo due conti, la capitalizzazione delle due aziende è scesa notevolmente. Nel caso di Cnh, negli ultimi 30 giorni il titolo ha perso oltre 1,6 miliardi di euro. Mentre Stellantis, dal canto suo, ha bruciato ben 16 miliardi e 790 milioni.

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Brutte notizie, dunque, per la famiglia Agnelli-Elkann, la quale possiede attraverso Exor (la holding della famiglia torinese) il 14,9% di Stellantis e il 29,2% di Cnh Industrial. A oggi, venerdì 3 maggio, la capitalizzazione di Cnh è pari a 16,3 miliardi di euro, mentre quella di Stellantis è a quota 64,02 miliardi di euro.

Rischi per i posti di lavoro e l'intera filiera italiana dell'automotive

Ma le brutte notizie non riguardano solo i soldi. Infatti, il crollo di un colosso automobilistico come Stellantis o Cnh potrebbe avere un impatto significativo sull'economia italiana, con conseguenze potenzialmente negative che si estendono ben oltre la perdita di posti di lavoro e la riduzione della produzione industriale.

Innanzitutto, va considerato l'effetto a cascata su tutta la filiera produttiva. Stellantis ha una vasta rete di fornitori e partner commerciali in Italia, il che significa che una sua crisi potrebbe mettere a rischio anche la sopravvivenza di molte piccole e medie imprese che dipendono dai suoi ordini. Questo potrebbe portare a un aumento della disoccupazione non solo nei settori direttamente collegati all'automotive, ma anche in quelli correlati.

Infine, non possiamo ignorare l'impatto psicologico ed emotivo sull'intera economia italiana. Il crollo di un'azienda come Stellantis o Cnh potrebbe infatti minare la fiducia degli investitori e dei consumatori, portando a una contrazione delle attività economiche e a una diminuzione degli investimenti nel paese.