Economia

Agroalimentare, Bellanova: per Ferrarini serve svolta strategica

"Per salvare il Gruppo Ferrarini non basta una iniezione finanziaria ma occorre soprattutto superare le ragioni che hanno provocato la crisi dello storico salumificio con una decisa svolta strategica per valorizzare il vero Made in Italy con il coinvolgimento dell'intera filiera". Lo ha dichiarato ieri sera in provincia di Taranto, a margine di alcuni incontri istituzionali, il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova. Si tratta, ha sottolineato, di "un obiettivo possibile grazie all'azione del ministero e del Governo che ha introdotto l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle carni suine trasformate per combattere la concorrenza sleale dall'estero e garantire trasparenza ai consumatori sulla reale provenienza dei prodotti". "Un tassello che considero essenziale - ha proseguito il ministro - e il lavoro per difendere il Made in Italy che mi vedra impegnata anche lunedi e martedi prossimo, negli incontri con i ministri dell'Agricoltura europea in Germania. Per questo - ha aggiunto Bellanova - mi auguro che ad essere individuata sia veramente l'offerta migliore sul versante della tutela e valorizzazione del 100 per cento italiano, della solidita della cordata imprenditoriale, del rispetto e mantenimento del livello occupazionale e della qualita del lavoro anche dei fornitori". Per Ferrarini, Bellanova ha sostenuto che "se sara necessario un intervento pubblico, non potra che avvenire in una ottica di filiera in un settore dove operano cinquemila allevamenti in grandi difficolta e non certo iniziative che favoriscano delocalizzazione degli approvvigionamenti". "Una strada coerente con l'azione del Governo che con il decreto di agosto - ha concluso Bellanova - ha scelto di aiutare l'intera filiera dal campo alla ristorazione in crisi con 600 milioni di euro da destinare alle strutture che acquistano prodotti Made in Italy".