Economia
Alfano, viaggio nei business dell'assopigliatutto: dagli ospedali a Esselunga
Posizioni di assoluto rilievo dentro alcuni dei gruppi più importanti per i rispettivi settori dell'economia nostrana. Il viaggio dentro i business di Alfano
Angelino Alfano, viaggio nei business dell'assopigliatutto dell'economia italiana
Dai palazzi del potere ai salotti più elevati. Lasciata la politica, Angelino Alfano non si è di certo ritirato in buon ordine a vita privata. E con l'acquisizione da parte di Astm della Tangenziale Esterna di Milano per la modica cifra di 230 milioni di euro, il suo ruolo acquisisce ancor più valore.
Ricordato per i tanti ruoli, oltre che per essere stato il delfino di Silvio Berlusconi e il ministro della Giustizia più giovane della storia del nostro Paese, da anni Angelino (chiamato così in onore del padre Angelo), è tra i volti più influenti – e potenti - del panorama economico italiano.
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Dopo l’addio alla Farnesina (sì, è stato anche ministro degli Esteri, oltre che degli Interni e della Giustizia) arrivato il 1º giugno 2018, con l'insediamento del governo Conte I, rimane alla guida di Alternativa Popolare fino al 27 settembre 2018, dove si dimette da presidente e viene succeduto dall'ex deputato Paolo Alli.
Ed è da questo momento che si può considerare l’inizio del viaggio di Angelino nel mondo degli affari. A luglio del 2018, Alfano entra nello studio Bonelli-Erede, tra i più grandi studi legali italiani per dimensioni e fatturato (243 milioni nel 2023). Partito con la carica di consigliere, dopo tre anni riuscirà a farsi promuovere a socio. Mica male.
E questo è solo l’inizio. Nel 2019, infatti, arriva la vera svolta per l’ex pluri-ministro. Nel mese di luglio, viene nominato presidente del Gruppo San Donato (Gsd), colosso nostrano della sanità privata, controllato dalla famiglia Rotelli. Alfano, anche lì, fa nuovamente faville e guadagna il rinnovo per altri tre anni.
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Ma non solo il Gsd. Angelino non è stanco e mette le mani in pasta anche nella Gdo (grande distribuzione organizzata). L’anno scorso, infatti, precisamente il 17 aprile, la famiglia Caprotti, a capo dell’Esselunga, lo piazza alla guida della subholding immobiliare La Villata, che ha in portafoglio oltre metà degli utili della catena di supermercati (33,8 milioni nel consolidato 2022 su un totale di 63,8 milioni, come riporta L’Espresso).
Tra l'altro, proprio Esselunga è stata indirettamente fonte di grane per il nostro "assopigliatutto" dopo il tragico incidente avvenuto il 16 febbraio scorso nel cantiere di via Mariti a Firenze, che ha causato la perdita di cinque operai. Nel frattempo, la Procura sta indagando sull'ipotesi di omicidio colposo e presto si concentrerà sulle responsabilità individuali. Alfano, comunque, sembra godere di una posizione piuttosto sicura.
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Dunque, ricapitolando. Prima gli studi legali, poi gli ospedali e ora anche i supermercati. Ma non è ancora finita. No, perché sono da aggiungersi anche le autostrade. Sempre in primavera, come con Esselunga, esattamente il 26 aprile, Alfano diventa presidente di Astm, la cassaforte delle concessionarie autostradali del gruppo Gavio-Ardian fondata nel 1928 dall’omonimo nonno dell’Avvocato Gianni Agnelli.
Insomma, una lista di incarichi da far impallidire pure il più dedito al lavoro. Chiunque al suo posto avrebbe timore a gestire tanta rilevanza economica (i gruppi che presiede, come Gsd e Astm, fatturano miliardi di euro), ma evidentemente l’esser nato il 31 ottobre, nella notte più paurosa dell’anno (Halloween), gli ha donato il sangue freddo tale da non prendere un colpo davanti a conti tanto importanti (a volte testimoni anche di perdite di milioni e milioni di euro).