Economia
Algeria, non solo alleata con Hamas. Con i soldi del gas ci "ruba" i gioielli
Il nostro fornitore di metano, schierato apertamente con i terroristi, ha fiutato l'affare ed è pronta a diventare socia di alcune nostre partecipate di Stato
Algeria, interesse a quote societarie dei nostri asset strategici. Un rischio in più dopo la guerra in Israele
L'Algeria appena è scoppiata la guerra tra Israele e la Palestina si è subito schierata: "Noi stiamo con Hamas". Ma essendo il nostro principale fornitore di gas, dopo le conseguenze dello scoppio del conflitto in Ucraina, questo rischia di essere un serio problema per l'Italia in caso la situazione dovesse ulteriormente complicarsi. Ma non finisce qui, il governo algerino ha deciso di rafforzare la sua partnership con il nostro Paese. Il piano Mattei per aiutare l'Africa - si legge su Il Fatto Quotidiano - rischia di diventare l'esatto opposto, vale a dire un piano in cui sarà l'Algeria ad aiutare il governo Meloni a caccia di fondi per manovra. Le autorità di Algeri, infatti, hanno saputo dell'intenzione dell'Italia di vendere per circa 21 miliardi, importanti asset pubblici, partecipazioni di Stato, piccoli gioielli.
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Gli algerini sono consapevoli che l’Italia nel momento di vendere potrebbe porre condizioni particolari, a partire dal golden power, ma l'Algeria potrebbe, a sua volta, raddoppiare i profitti migliorando il suo Pil che non è stato calcolato per decenni. Questa grande fiducia nei propri mezzi - prosegue Il Fatto - deriva dagli introiti del gas e petrolio che hanno portato l’esportazione verso l’Italia dai 5,5 miliardi del 2021 ai 18,2 del 2023. Secondo i dati della legge finanziaria algerina (fonte Ice), il tasso di crescita economica del paese dovrebbe raggiungere il 4,1% nel 2023 e il 4,6% nel 2025; le entrate derivanti dalle esportazioni di beni dovrebbero raggiungere 46,3 miliardi di dollari nel 2023, su un Pil che nel 2022 ha raggiunto i 233 miliardi di dollari. La bilancia commerciale dovrebbe registrare un surplus di 9,4 miliardi di dollari nel 2023 fino a 11,6 miliardi di dollari nel 2025 e la bilancia dei pagamenti un surplus che arriverà a 6,8 alla fine del 2025. Le riserve valutarie infine dovrebbero aumentare dai 59,7 miliardi di dollari nel 2023 a 69 miliardi a fine 2025.