Economia

Alitalia, ancora fumata nera su Ita. Rumors: verso la condanna Ue per 1,3 mld

Il dossier sugli aiuti di Stato e la trattativa sulla newco. Rumors

C'è ancora molto lavoro da fare sul dossier Alitalia, prima che si intraveda una soluzione per la spinosa questione della discontinuità economica con Ita, la newco voluta dal Governo italiano per assicurare un futuro al comparto dell'aviazione del nostro Paese. Dopo l'incontro di oggi, il terzo in un mese, tra la vice presidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, e i ministri all'Economia, Daniele Franco (azionista di Ita), allo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, a Bruxelles si sta attenti, secondo quanto riferiscono all’Agi alcune fonti europee, a non mandare il messaggio sbagliato su improbabili soluzioni facili a portata di mano e raggiungibili in poche settimane. 

Giancarlo Giorgetti
 

"Pesa la scelta di non fare la gara sulle diverse attività che prenderà in mano Ita. Di qui, i problemi sul perimetro aziendale che la Commissione vuole vedere ben distinto per assicurare la discontinuità economica tra i diversi segmenti", spiegano alcune fonti. In particolare, si aggiunge, si registra distanza anche sugli scogli slot, specialmente quelli di Milano dove i tecnici della Vestager vorrebbe che Ita rinunciasse ad una parte considerevole dei diritti di atterraggio e decollo, sempre per marcare la discontinuità con il passato. 

Contrariamente alle attese, quella di oggi è stata tutt’altro che una riunione decisiva con Bruxelles e il pericolo che la nuova compagnia, accerchiata dall’aggressiva concorrenza di Ryanair, rischi di perdere davvero la stagione estiva e di restare ancora a lungo nel limbo è sempre più reale.

margrethe vestager
 

Dall’esecutivo italiano spiegano che l'obiettivo ribadito oggi dalle parti è quello di creare un vettore solido, sostenibile e indipendente che possa iniziare ad operare al più presto nel segno della discontinuità. Intanto l’apprensione dei sindacati non scema. ”Siamo preoccupati per gli stipendi che sono a rischio di non essere pagati a scapito di 11.000 lavoratori e delle loro famiglie", ha tuonato il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, in occasione della manifestazione dei lavoratori di Alitalia all'aeroporto Fiumicino.

“Chiediamo - ha affermato il dirigente della Filt - un piano industriale che non sia di una mini-Alitalia, ma di una compagnia più grande che sia sostenibile dal punto di vista della connettività, della mobilità e dell'occupazione". Anche stando a quello che ha fatto capire la scorsa settimana il numero uno del Mise Giorgetti, la mini-compagnia ormai è un dato acquisito di partenza.

alitalia
 

Appare infatt certo che  il piano presentato lo scorso dicembre dal presidente Francesco Caio e dall’amministratore delegato Fabio Lazzerini, è e sarà profondamente modificato: almeno inizialmente sarà creata una struttura più' snella con al massimo 45 aerei (52 nella versione di dicembre) e 4.500 dipendenti a fronte dei 5.500 del piano iniziale e a fronte dei quasi 11 mila addetti complessivi. Le eccedenze saranno da gestire con un ampio ricorso ai prepensionamenti e agli ammortizzatori sociali. “Il Governo è impegnato affinché gl esuberi siano ridotti al minimo”, ha cercato di rassicurare sul tema il ministro del Lavoro Andrea Orlando. 

Infine, mentre Bruxelles ha acceso il disco verde su 24,7 milioni di euro dei 55 concessi dal decreto Ristori relativi a compensare la compagnia aerea per i danni subiti su determinate rotte a causa della pandemia di coronavirus tra l'1 novembre e il 31 dicembre 2020, secondo alcune indiscrezioni pare ormai quasi certa la condanna per aiuti di Stato sui 900 milioni di prestiti che l’Italia, con Carlo Calenda al Mise, aveva concesso ad Alitalia nel 2017 e sugli ulteriori 400 milioni sborsati nell'ottobre 2019 dal dicastero guidato allora da Stefano Patuanelli. Due procedimenti aperti per complessivi 1,3 miliardi.