Economia
Alitalia, Bruxelles detta le condizioni. Sì al marchio, ma personale dimezzato

Si va verso l'ennesimo salvataggio della compagnia: "Non più di 60 aerei e taglio del 50% dei dipendenti"
Alitalia, Bruxelles detta le condizioni. Sì al marchio, ma personale dimezzato
La vicenda infinita Alitalia continua a regalre colpi di scena. La compagnia aerea potrebbe essere salvata per l'ennesima volta. La Commissione europea, infatti, - si legge su Repubblica - è intenzionata a dare il via libera. E il governo italiano è pronto ad accettare buona parte delle condizioni poste da Bruxelles. Nel pomeriggio nella capitale belga ci sarà un incontro a tre. La Commissaria alla concorrenza Vestager con il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti e con quello dell’Economia Franco. Si tratta dunque di una riunione in cui sostanzialmente si accenderà il disco verde alla nuova compagnia di bandiera. La firma formale ci sarà nel giro di una settimana. I più ottimisti addirittura cerchiano sul calendario la giornata di venerdì prossimo.
Perché questa è la strada segnata? Tutto ruota attorno ai due finanziamenti ricevuti dalla vecchia Alitalia. Prestiti complessivi per 1,3 miliardi. Su di essi è aperta da mesi una investigazione della Commissione il cui esito è stato sospeso proprio per favorire un’intesa. L’esito, però, è certo: sono fondi “illegali”. Non compatibili con la normativa Ue sugli aiuti di Stato. E allora per evitare che la nuova società venga immediatamente appesantita da un debito-monstre di 1300 milioni, serve una discontinuità visibile.
La soluzione - prosegue Repubblica - ruota intorno al brand. Ossia, il nome “Alitalia” e il logo tricolore non saranno cancellati. Ita probabilmente sarà il nome legale ma il resto continuerà ad essere pienamente utilizzato. Il governo italiano aveva insistito su questo aspetto. Draghi l’aveva definita anche una questione sentimentale. Sugli altri capitoli messi in evidenza da Bruxelles invece Roma accoglierà le richieste della Vestager. Il cuore riguarda l’handling, ossia i servizi di assistenza a terra, e la manutenzione. Entrambi saranno gestiti da società il cui controllo non verrà esercitato da Ita-Nuova Alitalia. Gli aerei della nuova società non supereranno le 60 unità e il personale verrà ridotto quasi del 50 per cento, quindi con circa 5 mila esuberi.