Ambiente, Maurizio Martina ad Affari: "E' l'ora della green society" - Affaritaliani.it

Economia

Ambiente, Maurizio Martina ad Affari: "E' l'ora della green society"

Eugenio Mataletti

Agricoltura, alimentazione e ambiente: la green society. L'intervista al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina

La stesura della manovra di bilancio, che quest'anno è a stretto giro con la fine della legislatura, rende l'attività politica ancora più elettrica di quanto non lo sia già e in questi ultimi giorni del 2017 gli spazi disponibili per una riflessione si restringono ancora di più e non sono sempre facili da trovare.

Nel caso di una personalità di governo poi si aggiungono anche gli impegni istituzionali e internazionali e per il ministro Maurizio Martina si sommano anche quelli che gli vengono dalla vicesegreteria del PD. Ma alla fine la disponibilità prevale e grazie anche all'occasione fornita dalla presentazione del suo libro Dalla terra all'Italia. Storie del futuro del Paese” (Ed. Mondadori) il tempo di un colloquio si ritaglia proprio il giorno del solstizio d'inverno, periodo che gli antichi romani dedica vano a Saturno, dio dell'agricoltura. 

Per di più allora durante le celebrazioni le distanze sociali venivano eliminate e si usava regalare pensierini e oggetti simbolici, cosa che ci riporta all'attualità, Ringraziamo il ministro e il dinamico team che lo assiste e mi organizzo per riportarvi. Cominciamo.

Scrivere il libro è un modo per stilare un bilancio oppure indicare delle prospettive, raccontare delle scelte fatte e quelle da fare... 
“Più che di bilancio, parlerei di un vero e proprio viaggio di scoperta, per raccontare la passione, la fatica e la voglia di farcela dei protagonisti di una delle esperienze più importanti del nostro Paese. Sì, è vero, la parola chiave del libro è “scelte”. Quelle dei giovani, quelle che abbiamo compiuto fino a qui e quelle che siamo chiamati a fare quotidianamente ripensando la centralità dei modelli agricoli, alimentari e ambientali e investendo su di essi per creare nuova economia e soprattutto nuova cittadinanza”.

Ci inoltriamo. Attraversiamo grandi cambiamenti, con magari un pizzico d'iperbole si potrebbe dire quasi una trasformazione del modello di vita a cui siamo abituati. L'agricoltura ha un ruolo... 
“Gioca una parte fondamentale. Attorno al cibo si sta giocando una grande sfida democratica. La portata del tema che abbiamo davanti è destinata a ridefinire concetti fondamentali del nostro sviluppo: la sicurezza, le relazioni internazionali, le prospettive strategiche del commercio internazionale, le scelte di politica economica. Ma anche la questione di una crescita equa, sostenibile, giusta. È necessario un cambio di rotta, per passare dalla green economy alla green society. La sfida è aperta e riguarda tutti noi”.

Quando c'è una trasformazione si generano conflitti. Le politiche europee sono percepite come vessatorie verso i prodotti italiani...
“Non abbiamo bisogno di inutili polemiche e battaglie contro l’Europa. Abbiamo invece bisogno di un’Europa forte, semplice e più vicina alle esigenze delle nostre imprese. Dobbiamo capire che senza i fondi europei non abbiamo futuro. Pensiamo alla PAC, che deve guardare all’insieme delle tre A che rappresentano il dna del nostro Paese: agricoltura, ambiente, alimentazione”.

Allarghiamo. EXPO, il G7 Agricoltura, occasioni che hanno messo in evidenza il nostro Paese in tutto il mondo... 
“Abbiamo fatto un salto in avanti. La presenza dell’Italia, ad esempio nella cooperazione internazionale, è diventata centrale e questo deve spingerci a fare sempre di più e meglio. Expo ha rilanciato il tema del cibo come strumento di diplomazia e con il G7 abbiamo proseguito il confronto coinvolgendo anche le organizzazioni internazionali, a partire da FAO, IFAD, WFP e OCSE, oltre a quelle della società civile come Slow Food e CESVI, con l’aggiunta di nuove come One Campaign”.

Le nostre eccellenze agroalimentari, celebrate anche da recenti prestigiosi riconoscimenti internazionali sono minacciate da contraffazioni fraudolente e da norme che non le tutelano appieno. All'estero il tricolore appare su prodotti inverosimili...
“Quello che facciamo come Ministero è unico al mondo. Siamo leader nei controlli e il nostro modello è considerato un punto di riferimento anche dagli altri Paesi. Verifiche capillari in tutta la filiera e sul web, la nuova frontiera dell’agropirateria. Non a caso siamo gli unici ad aver chiuso accordi e collaborazioni con i colossi del commercio elettronico per rimuovere dal web i falsi prodotti del Made in Italy agroalimentare. Le contraffazioni ci sono ma noi le contrastiamo con ogni mezzo a disposizione”.

Il ministro è un uomo spesso in tv e quindi ne conosciamo toni e modi proseguiamo con il suo passo. Spreco alimentare è sciupare risorse, soprattutto l'acqua, ma anche energia, lavoro ed è buttare buon cibo. Ridurre sprechi, stimolare consumi responsabili, favorire il riutilizzo, si orienterebbe meglio anche la produzione...
“Il cambiamento comincia da noi. La metà degli sprechi, come nel caso del cibo, avviene nelle nostre abitazioni. È da qui che dobbiamo ripartire, affiancando anche una corretta educazione alimentare per le nuove generazioni fin dai banchi di scuola. Un percorso virtuoso che abbiamo avviato con l’Esposizione Universale. C’è bisogno di cittadini informati e consapevoli”.

L'agricoltura vede incrementare i suoi addetti e molti sono giovani, una spinta in più verso una trasformazione...
“L’agricoltura è un'occasione di futuro e non qualcosa che appartiene al passato. Non è un caso che molti giovani guardino a questo settore con crescente interesse, anche per le opportunità occupazionali offerte. Sono loro quindi i protagonisti della rivoluzione ecologica e digitale necessaria. Le parole chiave sono sostenibilità, multifunzionalità, tecnologia. Nel libro raccontiamo appunto i progetti, le buone pratiche che possono essere un esempio da seguire”.

Il nostro tempo, così come la legislatura, va verso la scadenza. Il sottofinale è anche momento di bilanci... 
“Abbiamo raggiunto traguardi storici, come nel caso dell’approvazione della legge contro il caporalato e del lavoro nero in agricoltura. Una battaglia di civiltà e di giustizia. Direi poi grande soddisfazione anche per la legge Gadda, contro lo spreco alimentare, che possiamo considerare a tutti gli effetti una delle eredità concrete di Expo Milano 2015 e che rafforza il lavoro unico che stiamo facendo attraverso il tavolo indigenti istituito al Ministero”.

Parole che fanno trasparire soddisfazione, orgoglio e passione. A proposito. L'Atalanta? 
“La Dea per me è una passione di famiglia da sempre. Ce l’ho nel sangue e ne sono orgoglioso. Soprattutto per il lavoro straordinario che ha sempre fatto sul suo vivaio. Quest’anno abbiamo una squadra eccezionale: giocano e divertono alla grande. Vedrete che faremo grandi cose in Europa e in campionato”.

Si sente anche l'entusiasmo. Ci uniamo agli auguri per l'Europa League ma tutti speriamo che in campionato la nostra squadra arrivi davanti. Ci sarebbero tante altre domande ma il tempo e volato veloce. Salutiamo il ministro e il suo team già proiettati verso un altro impegno.