Economia

Anicav, difficile campagna di trasformazione per il pomodoro da industria

Eduardo Cagnazzi

Produzione in calo, l'export traina il settore che nel primo semestre registra un +6%. Stati Uniti ed Unione europea si confermano principali mercato estero

Ammonta a circa 37 milioni di tonnellate nel 2019 nel mondo il pomodoro trasformato, con un aumento del 5,6% rispetto allo scorso anno. L’Italia, con 4,8 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato -come rilevato dai dati sulla campagna 2019 elaborati dall’Anicav- a fronte di circa 64.500 ettari messi a coltura, resta il secondo trasformatore mondiale dopo gli Usa e rappresenta il 13% della produzione mondiale e circa la metà del trasformato europeo, con un fatturato totale di oltre 3,3 miliardi di euro. Una campagna di trasformazione chiusa con una produzione sostanzialmente in linea con l’anno precedente, ma con un’importante riduzione rispetto a quanto programmato.

“Per le aziende di trasformazione del pomodoro -dichiara Antonio Ferraioli, presidente di Anicav- è stata una campagna difficile, iniziata con un ritardo di oltre una settimana rispetto agli anni scorsi a causa delle cattive condizioni climatiche di maggio e di luglio che hanno posticipato trapianti e raccolta andando ad incidere in maniera significativa sulle rese agricole e su quelle industriali e facendo lievitare notevolmente i costi aziendali”.

Circa il 60% delle produzioni è destinato al mercato estero sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) che verso gli altri Paesi (Usa, Giappone, Australia), con un valore dell’export pari a 1,7 miliardi di euro. Molto positivi i risultati delle esportazioni del I semestre 2019 (dati Istat) con un +6% in volume ed un +9% in valore.

Con l’obiettivo di aumentare e consolidare l’export nel mondo, Anicav sta portando avanti due progetti di promozione del pomodoro finanziati dall’Unione europea a valere sul Regolamento 1144/2014, uno rivolto al mercato statunitense e l’altro al mercato asiatico, in particolare Giappone, Corea del Sud e Cina.

“Un settore importante, il nostro, nel panorama dell'agroindustria italiana -sottolinea Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav- che, tuttavia, vive una serie di criticità che ne influenzano la percezione da parte dell’opinione pubblica minandone la competitività. La reputation come asset strategico per il comparto sarà il tema dell’annuale appuntamento, organizzato dall’Anicav, Il Filo Rosso del Pomodoro, giunto alla sua settima edizione, una giornata interamente dedicata alla filiera del pomodoro da industria e all’approfondimento di tematiche di interesse del comparto nel corso della quale verrà presentato uno studio realizzato per l’Associazione da Reputation Institute”. La manifestazione si terrà il 29 novembre a Napoli, presso la Mostra d’Oltremare, e prevede una sessione mattutina di discussione e approfondimento sui contenuti dello studio e una sessione pomeridiana in cui verrà svolto il bilancio fitosanitario della campagna 2019.