Ape, riforma pensioni: anticipo per 350mila. Novità, eccole punto per punto - Affaritaliani.it

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Ape, riforma pensioni: anticipo per 350mila. Novità, eccole punto per punto

Riforma pensioni. Tutte le novità dell'Ape

Pensioni, riforma. La possibilità è quella di un pensionamento anticipato fino a 3,7 anni, rispetto agli attuali requisiti di vecchiaia, per consentire di lasciare il lavoro, dal primo gennaio 2017, a chi ha compiuto 63 anni con almeno 20 anni di contributi versati. L’Ape quindi si allunga. Con l’obiettivo di rispondere alla domanda di maggiore flessibilità a una platea di almeno 150mila lavoratori l’anno; 350mila nel primo triennio, come ha spiegato nell’intervista a Il Sole 24 Ore il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini.

Il pacchetto pensioni su cui lavora il governo vede ancora tante ipotesi sul piatto, ma la lista delle priorita' sta prendendo forma. Ape e ricongiunzione gratuita sembrano avere una corsia preferenziale, quotate anche l'estensione della platea dei beneficiari di quattordicesima e il riconoscimento del bonus a chi ha iniziato i versamenti prestissimo o e' stato impegnato in attivita' usuranti, lavorando nelle cave o nelle miniere. Ecco, di seguito, le opzioni possibili, posto che le decisioni verranno a prese a meta' settembre, dopo un nuovo giro di tavolo con i sindacati e in prossimita' delle legge di Bilancio. Lo scoglio principale sono ancora una volta le risorse, per cui molto dipendera' dal budget riservato a ogni voce. 

APE, SCIVOLO A OVER63 CON 'PRESTITO' DA RIPAGARE IN 20ANNI. La sigla scelta e' Ape, anticipo pensionistico, da restituire in 20 anni per uscire fino a tre-quattro anni prima dell'eta' di vecchiaia (con un taglio che variera' a seconda delle situazioni) e con la discesa in campo anche di banche e assicurazioni, sotto la regia dell'Inps. Si dovrebbe partire con le classi 1951-53 nel 2017, per poi allargare il meccanismo ai nati nel 1954 nel 2018 e nel 1955 nel 2019. Il nodo sta nel calcolo delle penalizzazioni: di sicuro saranno agevolati, con detrazioni ad hoc, i lavoratori con redditi bassi o in condizioni difficili, disoccupati di lunga durata o alle dipendenze di un'azienda in crisi. Niente sconti invece per chi esce volontariamente e puo' contare su redditi medio-alti. Da affiancare all'Ape ci potrebbe essere Rita, la Restituzione integrativa temporanea anticipata. Una sorta di pensione ponte da ottenere attraverso un anticipo dai fondi complementari.

RICONGIUNZIONI GRATIS PER CHI HA LAVORATO IN PIU' GESTIONI. Alta nelle lista degli interventi in rampa di lancio c'e' senz'altro la possibilita' di mettere in fila i contributi versati in gestioni diverse. Operazione da fare senza dover pagare nulla e valida non solo per la pensione di vecchiaia ma anche per raggiungere i requisiti per l'uscita anticipata. Per dare ulteriore impulso alla misura si sta valutando anche la possibilita' di ripensare il riscatto della laurea, dando convenienza sia ai fini del montante, che determina l'importo dell'assegno, sia dell'anzianita'.

ALLARGARE LE MAGLIE DELLA QUATTORDICESIMA. Tra le opzioni sul tavolo si trova il rafforzamento della quattordicesima, con l'idea di allargare la platea dei beneficiari (che oggi sono coloro che prendono un assegno sotto i 750 euro mensili, sotto i 10mila euro lordi l'anno), o alzare l'importo. Tra le due strade quella che sembra avere piu' chance e' la prima: allo studio c'e' la possibilita' di raddoppiare i pensionati che se ne avvantaggiano.

AMPLIAMENTO DELLA NO TAX AREA, PENSIONATI COME DIPENDENTI. Nel menu' fa capolino l'ampliamento della 'no tax area', che oggi vale per i pensionati sotto i 75 anni con assegni inferiori 7.750 euro annui. Per chi e' ancora piu' avanti con l'eta' la soglia e' invece alzata a 8 mila euro. Ora in tecnici stanno lavorando per alzare l'asticella a 8.124 euro, portandola pressoche' allo stesso livello previsto i per i dipendenti.

BONUS PER ATTIVITA' USURANTI E LAVORATORI PRECOCI. Il Governo sta valutando la possibilita' di dare 'punti' in piu' a quanti hanno svolto lavori usuranti. C'e' l'ipotesi di congelare per un certo periodo l'adeguamento automatico dei requisiti all'aspettativa di vita. Si sta pensando ad agevolare anche chi ha iniziato a lavorare molto presto, riconoscendo un bonus contributivo da 4 a 6 mesi per ogni anno lavorato tra i 14 e i 18 anni.