Economia

ArcelorMittal, Patuanelli: “Scudo legale è foglia di fico”. VIDEO

CRISI EX ILVA// Patuanelli: “Scudo legale è foglia di fico”

"Lo scudo legale è una foglia di fico con cui si sta cercando di nascondere il reale problema". Così il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, al termine del vertice a palazzo Chigi sulla decisione di ArcelorMittal di recedere dall'acquisizione dell'ex Ilva di Taranto. "E' evidente - ha detto ancora Patuanelli fuori palazzo Chigi che quello richiamato dall'azienda è un "alibi". Questa la dichiarazione del titolare del Mise al termine di una giornata che ha visto l’azienda franco-indiana ArcelorMittal, annunciare il recesso dal contratto del futuro acquisto dell’ex Ilva. Fiumi di polemiche sono seguite dalle opposizioni, dai sindacati e dalla maggioranza.

CRISI EX ILVA// IL COMUNICATO DELL’AZIENDA

AM InvestCo Italy ha inviato ai Commissari straordinari di Ilva spa una comunicazione di recesso dal contratto o risoluzione dello stesso per l’affitto e il successivo acquisto condizionato dei rami d’azienda di Ilva S.p.A. e di alcune sue controllate (“Ilva”), a cui è stata data esecuzione il 31 ottobre 2018. Questo l’annuncio dell’azienda, AcerlorMittal. La motivazione del disimpegno è il venir meno dello scudo penale per il piano ambientale ora che è stato definitivamente soppresso col decreto legge Imprese.

Il Contratto, dice ArcelorMittal, prevede che, nel caso in cui un nuovo provvedimento legislativo incida sul piano ambientale dello stabilimento di Taranto in misura tale da rendere impossibile la sua gestione o l’attuazione del piano industriale, la Società ha il diritto contrattuale di recedere dallo stesso Contratto. Con effetto dal 3 novembre 2019, il Parlamento italiano ha eliminato la protezione legale necessaria alla Società per attuare il suo piano ambientale senza il rischio di responsabilità penale, giustificando così la comunicazione di recesso.In aggiunta, dice l’azienda, i provvedimenti emessi dal Tribunale penale di Taranto obbligano i Commissari straordinari di Ilva a completare talune prescrizioni entro il 13 dicembre 2019 – termine che gli stessi Commissari hanno ritenuto impossibile da rispettare – pena lo spegnimento dell’altoforno numero 2. Tali prescrizioni dovrebbero ragionevolmente e prudenzialmente essere applicate anche ad altri due altiforni dello stabilimento di Taranto. Lo spegnimento renderebbe impossibile per la Società attuare il suo piano industriale, gestire lo stabilimento di Taranto e, in generale, eseguire il Contratto. 

"Altri gravi eventi, indipendenti dalla volontà della Società - afferma ArcelorMittal - hanno contribuito a causare una situazione di incertezza giuridica e operativa che ne ha ulteriormente e significativamente compromesso la capacità di effettuare necessari interventi presso Ilva e di gestire lo stabilimento di Taranto. Tutte le descritte circostanze attribuiscono alla Società anche il diritto di risolvere il Contratto in base agli applicabili articoli e principi del codice civile italiano. In conformità con il contenuto del Contratto, la Società - scrive ArceloMittal - ha chiesto ai Commissari straordinari di assumersi la responsabilità per le operazioni e i dipendenti entro 30 giorni dalla loro ricezione della predetta comunicazione di recesso o risoluzione".

CRISI EX ILVA// LE POLEMICHE: Salvini, Marcucci, Renzi

Salvini, Conte riferisca urgentemente in Parlamento  

“Se il governo tasse, sbarchi e manette farà scappare anche i proprietari di Ilva, mettendo a rischio il lavoro di decine di migliaia di operai e il futuro industriale del Paese, sarà un disastro, e le dimissioni sarebbero l’unica risposta possibile. La Lega chiede che Conte venga urgentemente a riferire in Parlamento”. Così Matteo Salvini in una nota. 

Marcucci (Pd), scudo tolto da Salvini

"Salvini, a forza di comizi, perde la memoria. E' stato il suo governo, nel decreto Crescita, a togliere lo scudo penale sull'ex Ilva". Lo afferma il presidente dei senatori del Partito democratico, Andrea Marcucci.     "In un contesto così difficile come quello di oggi, tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e di minoranza dovrebbero chiedere con forza al governo e a Mittal di non mettere Taranto in ginocchio e di rispettare gli impegni assunti. Il Pd lo farà, diamo una volta tanto il segnale giusto insieme", aggiunge.

Renzi contro scudo penale. Pd chiede serietà e rispetto

La tegola piovuta da ArcelorMittal sul governo riaccende lo scontro tra maggioranza e opposizione ma anche tra le forze che sostengono il governo. I renziani sono i primi a puntare l'indice contro la scelta dell'allora governo gialloverde di eliminare lo scudo penale sugli interventi ambientali da parte dell'azienda. Un lasciapassare che consentiva al gruppo anglo-indiano di portare avanti i lavori di messa in sicurezza ambientale senza incappare in procedimenti giudiziari. Proprio il venir meno di quel presupposto è una delle ragioni addotte dai vertici di ArcelorMittal per spiegare il passo indietro rispetto all'acquisto delle acciaierie. Teresa Bellanova, ministro dell'Agricoltura, è la prima a intervenire sul punto: "Ricordo a chi oggi dalla destra si esibisce in dichiarazioni, che il Decreto crescita del giugno 2019, dove era stato cancellato lo scudo teso a garantire l'attuazione del Piano Ambientale, era stato approvato grazie anche alla Lega".

Poco dopo è il leader di Italia Viva a intervenire chiedendo al governo di "togliere subito alla proprietà ogni alibi eliminando gli autogol come quello sulla immunità voluto dal vecchio governo e sul quale avevamo messo in guardia il Ministro Patuanelli. Per chi in queste ore fa una polemica meschina e mediocre: lo scudo penale è stato cancellato dall’esecutivo Lega-Cinque Stelle". Ciò che da Italia Viva non viene ricordato, è invece sottolineato da Carlo Calenda: "​Non avete votato insieme a M5S e Pd l’emendamento che che eliminava lo scudo penale? Quindi nella sua intervista del 26 la Bellanova ha sbagliato a dire che era stato un errore? Esiste la possibilità nella vita di dire 'ho commesso un errore' e poi adoperarsi per la soluzione". Il capogruppo di Italia Viva al Senato risponde ricordando i 12 decreti Salva Ilva messi in campo dai governi Pd e 'diagnosticando' a Calenda una "grave amnesia". La risposta dell'ex ministro è durissima, "Basta balle, avete votato per eliminare lo scudo penale". E ancora: "​Tu devi parlare delle cose che conosci. L’immunità è stata ridotta nei termini e nel perimetro dal Conte 1, reinserita dal Conte 1 con un salva intese inefficace per la caduta del Governo. Eliminato definitivamente con il vostro voto positivo sull’emendamento Lezzi".

Il Partito Democratico, di fronte a una situazione che giudica "grave" e "preoccupante" chiede al presidente del Consiglio di convocare i vertici del gruppo interessato, fino a poche ore fa, all'acquisto delle acciaierie. Conte vede prima Patuanelli e al termine del colloquio annuncia che per domani pomeriggio attende i rappresentanti di ArcelorMittal a Palazzo Chigi. ​"Sulla vicenda Ex Ilva esprimiamo tutta la nostra preoccupazione e lo sconcerto per l'annuncio da parte di Arcelor Mittal del disimpegno sull'azienda", spiega Pietro Bussolati della segreteria dem: "Non si perda tempo il presidente Conte convochi immediatamente Arcelor Mittal. Non si scherza con i lavoratori e con l'ambiente: pretendiamo serietà e rispetto". E il deputato Enrico Borghi interviene parlando di "demagoghi" in azione e assicurando che il governo saprà rimettere a posto i cocci: "Lo scudo penale è stato tolto nel giugno 2019 (governo Conte I, ministro dell'interno Salvini) all'interno del 'decreto Crescita'. Ora il nuovo governo deve comporre i cocci. E lo fara'. Nonostante i demagoghi". Matteo Renzi non è l'unico, tuttavia, a scagliarsi contro la scelta di eliminare lo scudo penale per ArcelorMittal: "L'emendamento soppressivo" dello scudo penale per ArcelorMittal "è a firma M5S, votato da Pd, Italia Viva e Leu. Chi lo ha votato dovrebbe avere il coraggio di andare a Taranto stasera a spiegarlo", sottolinea Salvini.