Economia
Armi alla Colombia, non solo D'Alema. I tentativi di Leonardo con la Difesa
Il segretario generale Portolano: "Per due volte hanno tentato di contattarmi. Per me quella richiesta era irricevibile"
Armi alla Colombia, Leonardo e il tentativo di trattativa parallela
Il caso armi alla Colombia con la mediazione di Massimo D'Alema si arricchisce di un nuovo capitolo. Il gruppo Leonardo - si legge sulla Verità - stava cercando di vendere 20 caccia M-346 all'aeronautica militare di Bogotà e per farlo avrebbe provato a coinvolgere anche il generale Luciano Portolano, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, cioè il responsabile delle politiche per la commercializzazione di materiali militari. "Leonardo - spiega Portolano alla commissione Difesa del Senato - ha appreso dell'interesse dei colombiani per una piattaforma in grado di sostituire vecchi veivoli A37 in dotazione a Bogotà. Così hanno chiesto il supporto istituzionale del Segretario in due occasioni".
La seconda richiesta - prosegue la Verità - è stata giudicata irricevibile. "E' stato chiesto al Segretario di valutare l'opportunità di organizzare una visita urgente in Colombia ad alto livello, ma si è preferito non intromettersi. Con la consapevolezza che ogni azione intrapresa nell'imminenza della scelta da parte delle autorità colombiane avrebbe potuto interferire con il delicato processo di selezione in corso". Leonardo quindi - conclude la Verità - avrebbe contattato prima D'Alema e poi contemporaneamente anche Portolano e il sottosegretario alla Difesa Mulè. Canali separati senza informare il governo.