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Economia
Aspi in default? Bruciati 1,767 miliardi. II conto per i tedeschi e i cinesi

Un ingresso avvenuto il 27 aprile del 2017, oltre un anno prima della tragedia del Ponte Morandi in persero la vita 43 persone. Un 10% acquistato per metà dai tedeschi del colosso assicurativo Allianz, che hanno imbarcato per l’avventura i francesi di Edf Invest e i cinesi di Silk Road Fund, a cui l’allora amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci aveva aperto a valle il capitale di Autostrade per l’italia (e il consiglio di amministrazione salito da sette a nove componenti) per incamerare risorse finanziare preziose da destinare allo sviluppo internazionale della controllante. 

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Dopo un lungo esame di varie offerte ricevute da investitori istituzionali, fra cui il fondo sovrano di Abu Dhabi, Adia e il gruppo australiano Macquarie, Atlantia aveva deciso di vendere il 5% per 740 milioni di euro a un consorzio (Appia Investments) formato da Allianz Capital Partners per conto di Allianz Group (74%), Edf Invest (20%) e Dif Infrastructure IV (6%) e un ulteriore 5% al private equity della Banca centrale cinese al servizio di progetti all’interno del piano “One belt one road”. Un soggetto con una potenza di fuoco da 40 miliardi di dollari che in Italia ha investito anche in Pirelli.

Al momento della firma, Appia Investments aveva un’opzione per l’acquisto, ai medesimi termini e condizioni, di una ulteriore quota del 2,5% del capitale di Aspi da esercitarsi entro il 31 ottobre prossimo. Call poi esercitata il 26 luglio dello stesso anno ma solo su un altro 1,94%. Operazione che aveva portato Atlantia a scendere dal 90% all’attuale 88,06% del capitale di Aspi. 

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In tutto, la vendita dell’11,94% aveva portato nelle casse di Atlantia oltre 1,767 miliardi di euro che valorizzava la controllata di Atlantia 14,8 miliardi euro e che per la sola cessione del 10% aveva generato per il gruppo infrastrutturale della famiglia Benetton una plusvalenza pari a 736 milioni di euro. 

In caso di revoca della concessione, Aspi è destinata al default, scenario di cui i due gruppi internazionali azionisti sono consapevoli, tanto da aver fatto scattare nelle ultime ore un pressing sul governo italiano per i rispettivi canali diplomatici dei propri Stati di appartenenza. 

Ma quanto perderanno i tedeschi e i cinesi se la concessionaria guidata da Roberto Tomasi, che già non riesce a finanziarsi, finirà gambe all’aria? Silk Road Fund vedrà azzerato il proprio investimento da 740 milioni di euro, mentre Appia Investments, che già nel 2019 aveva svalutato la seconda volta (la prima il 30 giugno 2018, nel primo bilancio del veicolo, a 976 milioni) la propria partecipazione facendo scendere la valorizzazione complessiva di Aspi da 14,8 a 12,47 miliardi, vedrà andare in fumo poco più di 1,02 miliardi.

@andreadeugeni

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