Economia
Atlantia, Autogrill e Generali: tre sfide per Alessandro Benetton e Edizione
Venerdì 29 aprile si decide il futuro di Generali e Atlantia. Per Autogrill ci saranno tempi più lunghi, ma progetti altrettanto ambiziosi
Atlantia, Autogrill e Generali: Alessandro Benetton guida Edizione verso tre sfide fondamentali
Edizione, la cassaforte della famiglia Benetton, si appresta ad affrontare tre snodi di cruciale importanza. Venerdì 29 aprile si svolgerà il primo atto, con le contemporanee assemblee di Generali e Atlantia. La sfida per la governance del Leone è caratterizzata da una grande attesa per le mosse dei Benetton, che detengono il 4% della società e che finora sono stati molto cauti, in uno scenario che ormai da mesi è agitato dal duro scontro tra il management uscente e il fronte contrapposto, formato da Francesco Gaetano Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e la Fondazione Crt.
Più lineare la situazione di Atlantia, la cui presidenza sta per passare a Giampiero Massolo, con la riconferma di Carlo Bertazzo nel ruolo di amministratore delegato. Tuttavia, è proprio Atlantia il dossier più delicato, in quanto - con Autogrill e Benetton Group - costituisce il core business strategico della galassia di Edizione e che quindi dà la cifra del nuovo corso del gruppo impresso da Alessandro Benetton.
L'agenda di Atlantia è molto fitta. Il 5 maggio è previsto il closing per il passaggio definitivo di Autostrade per l'Italia al consorzio formato da Cassa Depositi e Prestiti e dai fondi internazionali Blackstone e Macquarie. Una svolta storica per l'holding infrastrutturale che, in vista di questo appuntamento, ha già pianificato un futuro senza Aspi, mettendo in campo una nuova strategia con l'obiettivo di diventare un gruppo attivo nella gestione delle infrastrutture all'insegna di innovazione, sostenibilità e mobilità integrata. Lo scorso 14 aprile Edizione ha lanciato l'opa finalizzata al delisting della società: un'operazione difensiva, insieme al fondo Blackstone, per bloccare le avance dei fondi Gip e Brooksfield e quella di Acs di Florentino Perez. L'opa totalitaria vale 12,7 miliardi di euro. La procedura è nel vivo: nella prima decade di maggio è attesa la presentazione del prospetto alla Consob, quindi tenendo conto dell'iter autorizzativo dei soggetti preposti (tra cui la Banca d'Italia per Telepass), l'offerta dovrebbe partire entro la prima quindicina di agosto per concludersi a settembre-ottobre.
Alessandro Benetton non ha esitato a definire la decisione di lanciare l'opa "un momento fondamentale nella storia di Edizione", che di Atlantia detiene il 33,1%. Un investimento, quello in Atlantia, che ha natura strategica volto perseguire l'obiettivo dello sviluppo sostenibile della società, preservandone "l'integrità e l'identità italiana".
Grandi manovre anche su Autogrill
Il terzo perno di questo snodo fondamentale è Autogrill, al centro di elaborati piani per un possibile merger con il colosso globale Dufry. Per questo dossier, i tempi si prospettano più lunghi, ma le mosse su questo versante fanno parte di una più ampia “strategia di crescita", come spiegato dalla stessa Autogrill nei giorni scorsi.
Alessandro Benetton, appena insediatosi alla guida di Edizione, aveva detto di non voler "stare in panchina" e la sua frenetica agenda di questo periodo pare davvero confermare questo intento. L'obiettivo – dichiarato pubblicamente – consiste nel segnare una "discontinuità" con il passato, per reinterpretare, al contempo, l'approccio industriale che ha caratterizzato l'operato della famiglia. Una discontinuità, dunque, quella impressa dalla seconda generazione, che recupera nel dna il "carattere innovativo e all'avanguardia" che ha contrassegnato il gruppo.