Economia

Aspi, offerta fotocopia di Cdp. No del secondo socio di Atlantia

di Andrea Deugeni

Valutazione di 8,5-9,5 miliardi confermata per Aspi da parte di Cdp. Palla ora ad Atlantia: board in agenda. Intanto, il fondo Tci: l'88% vale 11-12 milardi

In attesa del pronunciamento del Cda di Atlantia, il fondo britannico attivista The Children’s Investment Fund Management (TCI) del finanziere Chris Horn, il secondo azionista della holding dei Benetton con il 10% del capitale, boccia sonoramente l'offerta della cordata Cdp-Blackstone-Macquarie per l'88% di Autostrade per l'Italia. In un'intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine, il numero uno di Tci Jonathan Amouyal ha ribadito che "la giusta valutazione della quota di Autostrade per l'Italia in mano ad Atlantia (88%, ndr), oscilla tra gli 11 e i 12 miliardi di euro", aggiungendo che, prima che il ponte di Genova crollasse, il valore era di 15 miliardi di euro.

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"Ciò dimostra - secondo Amouyal - che l'annunciata modifica delle regole per la concessionaria autostradale ha già avuto un impatto sul rating di Autostrade e quindi anche sui soci della holding Atlantia", "minaccia, prima dell'esito di una giusta indagine, che rappresenta una chiara violazione dei principi dell'Unione Europea, ed è illegale. Soprattutto perchè il governo italiano sta cercando di eludere il risarcimento degli operatori autostradali, previsto dal contratto in caso di eventuale revoca della concessione. Si tratta di una duplice violazione delle norme. L'Ue dovrebbe intervenire e l'Italia, in quanto Stato membro, dovrebbe rispettare le regole", ha sottolineato Amouyal, il quale ha chiesto - per la cessione di Aspi - "una procedura trasparente, una gara d'appalto con importo a base d'asta, con la quale si possa individuare un prezzo. Questa procedura dovrebbe essere organizzata da banche autorevoli e internazionali, per garantirne l'indipendenza. Non abbiamo bisogno di una soluzione dettata dallo Stato italiano. Il solo fatto che l'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti sia necessario per rinunciare alla revoca della concessione e' illegale. C'è un chiaro conflitto di interessi".

Luciano Benetton
 

Stamane, Cdp non ha messo più soldi sul tavolo di Atlantia dopo aver avanzato una prima offerta preliminare il 20 ottobre. Proposta rispedita al mittente dalla holding dei Benetton. Il consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Fabrizio Palermo ha dato il via libera a Cdp Equity per la presentazione di un'offerta dettagliata per l'acquisizione dell'88,06% di Autostrade per l'Italia detenuto da Atlantia, con relativa proposta di accordo volto a identificare i principali termini e condizioni relativi all'operazione prospettata.

Si tratta di un'offerta-fotocopia di quella di una settimana fa, quindi non vincolante e subordinata a varie condizioni tra cui la due diligence e la definizione del Piano economico e finanziario sulle tariffe, al centro di un andirivieni fra Mit e Art e tuttora fermo al ministero.

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La precedente proposta era stata rimbalzata dal consiglio di Atlantia di martedì 20, ma era stato dato un nuovo termine a ieri per l'eventuale offerta vincolante. In un comunicato, la Cassa "conferma la forchetta di prezzo già indicata in precedenza (Aspi valutato 8,5-9,5 miliardi, ndr), sottopone un'offerta ancor più dettagliata che, se accolta, porterà all'individuazione di termini, condizioni e prezzo definitivi dell'operazione, a seguito di una due diligence di 10 settimane". 

La scorsa settimana Cdp ha presentato una proposta che prevede un intervallo di valutazione preliminare per il 100% di Aspi pari a 8,5-9,5 miliardi di euro. Nell'ambito dell'operazione, Cdp Equity sarà il primo azionista con il 40% del veicolo attraverso cui sarà realizzato l'investimento (BidCo) e nominerà presidente e amministratore delegato di BidCo e di Aspi. L'operazione prevede inoltre il possibile ingresso di altri investitori italiani nella compagine azionaria di BidCo. Cdp Equity sarà affiancata dai fondi Blackstone e Macquarie, che inizialmente deterranno ciascuno il 30% di BidCo.

"Per fornire ad Atlantia tempestiva visibilità sull'andamento delle valutazioni, il percorso indicato prevede un primo riscontro sugli esiti della due diligence da parte del consorzio dopo 4 settimane dal suo avvio", si legge nella nota. Inoltre, qualora nell'ambito dell'operazione i soci di minoranza di Aspi preferiscano esercitare il diritto di co-vendita delle azioni di Aspi, è previsto che il consorzio possa acquistare fino al 100% di Aspi.

A questo punto, salvo colpi di scena peraltro sempre possibili in questa estenuante telenovela, il board di Atlantia potrebbe bocciare definitivamente l'offerta di Cdp, Blackstone e Macquarie e procedere sulla strada del dual track - scissione e quotazione in Borsa - che sarà all'esame dell'assemblea convocata da remoto per venerdì 30 e formalmente avviato dfalla holding a fine settembre. Prosegue in parallelo anche la trattativa con il Ministero sul Pef: il cda di Aspi è rimasto aperto da ieri (non c'è ancora nuova convocazione) e le interlocuzioni tecniche con il Mit sono ancora in corso. 

@andreadeugeni