Economia

Carige, Boccuzzi presidente. Ravà vice. Cassa Centrale accelera sul dossier

Cassa Centrale Banca (Ccb) sta accelerando sul dossier relativo all'opzione di acquisto della quota di controllo di Banca Carige in mano al Fitd, ma una decisione dovrà prima essere condivisa con le Bcc del gruppo.

E' quanto si legge in una nota della Fabi a seguito di un incontro che si è tenuto stamani tra i sindacati e l'amministratore delegato di Ccb Mario Sartori per fare il punto sulla situazione del gruppo cooperativo e le sue prospettive.In base al piano di salvataggio del Fitd e di Ccb del 2019, il gruppo cooperativo, che possiede l'8,3% di Carige dopo avere partecipato all'aumento di capitale da 700 milioni, ha una opzione per rilevare l'80% dal Fitd (Fondo Interbancario di tutela dei depositi) entro il 2021.

"Abbiamo ribadito la nostra massima preoccupazione circa le notizie che si fanno insistenti su una eventuale rinuncia sull'opzione Carige", dice nel comunicato Giuliano Xausa, segretario nazionale Fabi che segue il gruppo Ccb. "Per gli oltre 3.500 lavoratori sarebbe paradossale rimettere in discussione il loro futuro dopo oltre un anno e mezzo dall'avvio dell'operazione di risanamento", aggiunge.

Sempre secondo il comunicato del sindacato, Ccb ha chiuso il bilancio del 2020, che sarà approvato dal Cda mercoledì prossimo, con "risultati positivi" mentre "a breve" il gruppo aggiornerà il piano strategico alla luce delle nuove previsioni sul quadro macroeconomico.

Anche "la recente attività di valutazione degli attivi da parte della Bce sta andando positivamente, smentendo quanto emerso recentemente sulla stampa", aggiunge la nota.Oggi l'assemblea di Carige ha nominato presidente Giuseppe Boccuzzi e Paolo Ravà vice presidente, entrambi candidati del primo azionista, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.