Economia
Bancari, legge contro i suicidi per il recupero crediti. Allarme dei sindacati
L'intervista di Affari a Sileoni, segretario della Fabi,la sigla più rappresentativa fra i 300mila bancari italiani.Presentata la nuova piattaforma contrattuale
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
"Perché questa piattaforma contrattuale è innovativa? Per la prima volta, si pone l'obiettivo di difendere non soltanto i lavoratori, ma anche i risparmiatori e il credito in generale. Vuole tutelare, poi, la categoria dei bancari nella sua gestione contrattuale: vorremmo limitare e non ridurre le esternalizzazioni. Terzo: c'è una parte economica che riconosce anche il lavoro fatto dai lavoratori del credito per aiutare il sistema ad uscire dalla crisi del settore. Ultimo aspetto: vogliamo assolutamente gestire con le banche le nuove tecnologie attraverso l'istituzione di una cabina di regia nazionale che deve dare poi gli strumenti ai gruppi per affrontare autonomamente la trasformazione tecnologica, senza impatti sui lavoratori". Lo dice ad Affaritaliani.it Lando Maria Sileoni, il segretario generale della Fabi, il principale sindacato dei 300 mila lavoratori del sistema bancario tricolore. Sigla che assieme alle altre ha presentato oggi a Milano la piattaforma unitaria per il rinnovo contrattuale del settore, piattaforma che verrà ora sottoposta al vaglio delle assemblee dei lavoratori (dal prossimo 2 aprile e fino a metà maggio) prima di essere presentata all'Abi.
Secondo l'analisi di voi sindacati ci sono tre casi di crisi oggi nel sistema bancario italiano: Carige, Mps e qualche banca del Centro-Sud Italia. Cosa preoccupa dal punto di vista del lavoro?
"Su Carige, le organizzazioni sindacali hanno spiegato ai commissari che non sono assolutamente d'accordo alla trasformazione dell'istituto in una banca-boutique, trasformazione che intende ripulire il gruppo preparandolo poi alla vendita. Per Genova, non accetteremo mai una conseguente selezione forte del personale in un'ottica speculativa come quella che si sta fronteggiando. Su Mps, invece, entro giugno 2019 dovremmo sapere che fine farà la banca, perché lo Stato dovrà comunicare come intende uscire dal capitale dell'istituto senese".
Quale epilogo preferite?
"Vorremmo che si continui nella più che buona gestione dell'amministratore delegato Marco Morelli e del capo del personale Ilaria Dalla Riva, banchieri che fino ad oggi hanno dimostrato grande sensibilità e atteggiamento di concertazione dei sindacati, impostazione che è stata fondamentale per consentire alla banca di uscire dalle difficoltà".
In Germania è in arrivo la fusione fra i due big Deutsche Bank e Commerzbank, operazione a seguito della quale i sindacati tedeschi temono una cancellazione di almeno 30 mila posti di lavoro. Ci saranno degli effetti anche in Italia visto che nel nostro Paese, il primo mercato europeo (dopo la Germania) del gruppo, Deutsche Bank impiega circa 4 mila bancari?
"Assolutamente no".
Dopo il pressing della Bce sulle banche affinchè ripuliscano i propri bilanci, sul mercato italiano si sono affollati i soggetti che hanno come core-business la gestione degli Npl e il recupero crediti. Voi sindacati avete lanciato l'allarme per le economie del territorio...
"Esatto, è un fenomeno che porterà a morti e feriti. Più morti che feriti".
Perché?
"Sullo stesso territorio, da una parte ci saranno banche più leggere e disponibili a concedere credito alla clientela, dall'altra, parte della stessa clientela finirà come carne da macello del recupero crediti, fenomeno che, ahimè, potrà generare suicidi. Serve una legge dello Stato per fronteggiare questa esternalità negativa e che regolamenti l'attività degli operatori finanziari specializzati in Npl".
La Fabi denuncia che all'interno dell'Abi ci sono alcuni banchieri che propongono l'adozione di un salario a due velocità. A chi si riferisce?
"E' una posizione legittima quella di alcuni componenti dell'associazione bancaria, posizione che vorrebbe dividere lo stipendio in una parte fissa più un'altra ancorata alle prestazioni commerciali. Non siamo contrari: è assolutamente improponibile e inconcepibile".