Banche, accordo Italia-Ue vicinissimo. In arrivo i Padoan bond per Mps
Banche, l'accordo "in tempi" brevi con Bruxelles verrà trovato
"La situazione è assolutamente manageable", assicura ad Affaritaliani.it Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroders Wealth Management, parlando della trattativa sulle banche italiane tra il governo e la Commissione europea. "Anche gli analisti che avevano gettato benzina sul fuoco ora stanno buttando acqua", anche perché "non si tratta di una vicenda che coinvolge tutto il mondo. C'è stato dopo la Brexit il tentativo della speculazione di spostare il tiro attaccando le banche italiane". Ovviamente - ammette Spreafico - "ci sono delle criticità note a tutti da molto tempo e tutto dipende dai tempi (e dalla fretta imposta) delle dismissioni degli npl (non performing loans) vista anche l'imminente scadenza degli stress test (29 luglio)".
Fonti vicinissime al presidente del Consiglio Matteo Renzi, contattate da Affaritaliani.it, non hanno dubbi sul fatto che un accordo "in tempi" brevi con Bruxelles verrà trovato. "Siamo tranquilli e fiduciosi, tutto bene", fanno sapere da Palazzo Chigi. Ma esattamente, come si arriverà all'intervento dello Stato in Monte dei Paschi di Siena (gli altri istituti infatti non sembrano aver bisogno della mano pubblica)? Secondo quanto risulta ad Affari, l'ipotesi al momento più probabile sarebbe quella di obbligazioni convertibili simili ai Tremonti bond. In sostanza verrebbe emessi dei Padoan bond (i titoli prendono il nome dal titolare del ministero dell'Economia) con i quali lo Stato diventa azionista della banca senese sottoscrivendo in questo modo l'aumento di capitale.
Il nodo resta quello della cessione degli npl. "Se venissero ceduti a 20 - argomenta un analista di una primaria sim milanese - l'eventuale ricapitalizzazione potrebbe superare i 2 miliardi di euro, facendo un esempio spannometrico. Ma se venissero ceduti a 25 servirebbero meno soldi per l'aumento di capitale". Ovviamente molto dipenderà dall'esito degli imminenti stress test ma il punto chiave - spiegano gli esperti di mercato - resta la velocità con la quale le banche si libereranno dagli npl. Il Fondo Atlante serve a stimolare il mercato secondario, praticamente assente in Italia, e anche il mondo del private equity potrebbe essere interessato ai non performing loans, che comunque per il 50% sono coperti dai rischi.
I cosiddetti Padoan bond otterrebbero certamente il via libera dell'Unione europea, in quanto la normativa sul bail in prevede che lo Stato possa intervenire nel caso in cui si tratti di un istituto solvente (esattamente come Mps) mentre ciò non sarebbe possibile soltanto se la banca fosse insolvente. "Il tutto rientra nel quadro delle regole comunitarie", spiega Spreafico.