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Economia
Banco Bpm, è guerra con i sindacati. Parte la denuncia, scontro in tribunale
(Fonte immagine: Imagoeconomica) 

Banco Bpm, parte la denuncia. Scontro in tribunale con i sindacati. Ecco perché

Non si placano le tensioni tra Banco Bpm e i sindacati. Dopo i recenti “scontri” sul piano di uscite volontarie e di nuove assunzioni, i sindacati FirstCisl, Uilca UIL e Fisac Cgil hanno optato per l'azione legale, presentando un ricorso congiunto.

Gli enti hanno criticato quello che considerano un comportamento antisindacale da parte di Banco Bpm, accusandola di aver leso il ruolo e gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentano. Questo ricorso mira a eliminare tali comportamenti dannosi, come hanno evidenziato, per proteggere la fiducia che ricevono quotidianamente dai loro rappresentati.

Da cosa nascono le tensioni tra i sindacati e Banco Bpm

Il conflitto tra Banco Bpm e i sindacati è scaturito durante le negoziazioni su un piano che prevede oltre 1.600 uscite e 800 nuove assunzioni. Il 27 giugno, in segno di protesta contro il rapporto di una nuova assunzione ogni due uscite, First Cisl, Fisac e Uilca hanno abbandonato il tavolo negoziale, al quale partecipavano anche Fabi e Unisin.

La banca, sostenendo di adottare un approccio proattivo per rispondere alle molte richieste di adesione al piano di pensionamento incentivato (oltre 500), ha annunciato la sua intenzione di procedere con le trattative anche in assenza di un accordo sindacale. Attualmente, le discussioni con Banco Bpm si svolgono su due fronti separati: uno con First Cisl, Uilca UIL e Fisac Cgil e un altro, di minoranza, con Fabi e Unisin.

“Il nostro preminente impegno - prosegue la nota di First Cisl, Uilca Uil e Fisac Cgil, come riporta il Corriere della Sera- è, e rimarrà sempre, quello di tutelare tali diritti mediante la contrattazione collettiva e l'esercizio del nostro decisivo ruolo negoziale al tavolo delle trattative, e pertanto non possiamo in nessun modo accettare o consentire che tali decisive prerogative di ruolo possano essere danneggiate, ostacolate o addirittura impedite”.

“Insieme”, aggiungono le sigle, “rappresentiamo la maggioranza assoluta delle Lavoratrici e dei Lavoratori e tale circostanza è sistematicamente ignorata dall'azienda. Abbiamo pertanto il dovere, di proseguire questo percorso vertenziale al fine di ottenere l'instaurazione di corrette, rispettose e proficue relazioni sindacali”.






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