Economia

Banco Bpm: l’inizio del risiko bancario passa da Anima e guarda verso Mps

di Redazione

L’istituto guidato da Castagna ha lanciato un’OPA volontaria su Anima Holding, offrendo 6,2 euro per azione: l'ad non cerca solo un aumento delle masse gestite, ma punta a rafforzare l’asset strategico e identitario

Banco Bpm: l’inizio del risiko bancario passa da Anima e guarda verso Mps

Nel panorama finanziario italiano, Banco Bpm ha appena mosso il primo pezzo sulla scacchiera di quello che potrebbe rivelarsi l’inizio di un nuovo risiko bancario. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha lanciato un’OPA volontaria su Anima Holding, offrendo 6,2 euro per azione – un prezzo che incorpora un premio dell’8,5% rispetto alla chiusura del 6 novembre. Con questa mossa, Castagna non cerca solo un aumento delle masse gestite, ma punta a rafforzare l’asset strategico e identitario del Banco in un momento in cui i tassi di interesse rendono difficile l’espansione dei ricavi per le banche tradizionali.

La strategia di Castagna: trasformare Banco Bpm in un conglomerato finanziario

In un contesto di tassi bassi, fare ricavi nel modo tradizionale è sempre più difficile per le banche. L’idea di Castagna è chiara: creare una struttura finanziaria sul modello di Intesa Sanpaolo, integrando verticalmente i servizi per garantire un controllo più diretto sulle masse gestite e sviluppare una sinergia strategica tra asset management e assicurazioni. Anima e Banco sono partner storici da oltre 15 anni, e Castagna ha sottolineato come l’offerta sia amichevole: un percorso di continuità che manterrà Anima sotto una guida italiana, senza cedere a possibili acquisizioni straniere. L’OPA non è dunque solo una mossa industriale, ma anche difensiva, pensata per preservare l’italianità di Anima e impedire a colossi internazionali di mettere le mani su un pilastro del risparmio gestito nazionale.

Il controllo del capitale come difesa dai colossi stranieri

Non è un mistero che Anima sia un boccone appetibile per investitori internazionali. Amundi, il colosso francese del risparmio gestito, aveva più volte mostrato interesse per la società, alimentando speculazioni su un possibile takeover. L’iniziativa di Castagna mira a consolidare il controllo su Anima, bloccando sul nascere le mire di gruppi stranieri e dando a Banco Bpm la stabilità necessaria per concentrarsi sulla crescita. In un mercato in cui il rischio di acquisizioni ostili è alto, per Banco Bpm questa mossa potrebbe rappresentare uno scudo contro incursioni indesiderate. La banca, con un capitale molto frazionato, è vulnerabile, e aumentare il proprio peso specifico diventa essenziale per ridurre i rischi di blitz esterni.

L’intreccio con Monte dei Paschi: quale futuro per l’alleanza?

Se da un lato Banco Bpm punta a rafforzarsi internamente, dall’altro non può ignorare le implicazioni di questa OPA per le sue relazioni esterne. In particolare, il focus è su Monte dei Paschi di Siena (Mps). L’istituto senese rappresenta il 16% delle masse gestite di Anima e ha un accordo di distribuzione con l’asset manager che scadrà nel 2030. Ma con Banco Bpm come azionista di maggioranza di Anima, il futuro di questa alleanza si complica: sarà una partnership sostenibile o l’inizio di un progressivo distacco? La mossa di Castagna potrebbe infatti portare piazza Meda a entrare nel dossier Siena. Mps, ancora sotto il controllo del Tesoro, è in attesa di un partner industriale che ne accompagni la privatizzazione.

La borsa e le attese: Castagna, il cavaliere bianco?

L’OPA su Anima apre a scenari più ampi. In molti vedono in Castagna un possibile candidato al ruolo di “cavaliere bianco” per il futuro di Mps, soprattutto considerando la necessità del Tesoro di individuare un partner alternativo a Unipol. Se Castagna si candidasse a entrare nella partita, potrebbe avere al suo fianco un alleato assicurativo, pronto a rimpiazzare Axa come partner del Monte nei servizi di polizza. Un’intesa di questo tipo consoliderebbe la posizione di Banco Bpm, che diverrebbe un attore centrale nel risiko bancario italiano.

Secondo quanto riportato da Mf, l’offerta di Castagna su Anima rappresenta un tassello chiave in una partita a scacchi che punta a ridefinire gli equilibri del settore bancario nazionale. In un contesto in cui si cerca un partner per Mps e in cui il consolidamento del risparmio gestito assume un’importanza sempre più strategica, Banco Bpm sembra essersi posizionato per assumere un ruolo da protagonista. Resta da vedere se questo risiko sarà il preludio di una nuova fase di aggregazioni nel sistema bancario italiano, con Banco Bpm e Mps al centro di una possibile futura fusione.

 

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