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Economia
Bpm, Castagna sposa il "modello Intesa"."Chi ci vuole paghi, ma serve 3° polo"
Giuseppe Castagna

Gli occhi degli operatori sono tutti puntati sul risiko bancario. "Siamo sempre attenti a potenziali possibilità per estrarre più valore, anche nel caso di un eventuale potenziale merger, ma non vedo oggi banche interessate a fare nulla in tema di M&A", ha spiegato il banchiere sul tema del consolidamento del settore del credito. Entrando nello specifico dei dossier tricolori, per il Banco Mps è troppo grande ("non possibile per dimensioni"), ha specificato il Ceo rivelando di essere interessato solo a una parte della rete delle filiali in caso di spezzatino, mentre Carige non rappresenterebbe "un'operazione transformational" per Piazza Meda ("in più in Liguria noi siamo la seconda banca", ha aggiunto). 

unicredit torre tower generale per tutto
 

Infine, riguardo al convitato di pietra UniCredit, Castagna ha specificato di non voler "fare le barricate, ma se qualcuno ci vuole comprare dovrà pagarci il prezzo giusto", rilanciando però sulla necessità per il Paese della creazione di un terzo polo bancario (oltre al gruppo di Andrea Orcel e all'altro campione nazionale Intesa-Sanpaolo), attorno al pivot Banco Bpm. "Credo che il terzo polo sia nell'interesse del Paese, ma il mio lavoro è creare valore per gli azionisti e se il massimo valore è in un'acquisizione ben pagata, ben venga", ha precisato. "Poi su dove sia il maggior interesse per l'Italia ognuno farà le sue valutazioni", ha concluso.

Bpm
 

Quanto al tema degli incentivi fiscali tramite le deferred tax asset (Dta), il Ceo ha tagliato corto, "i driver che devono spingere il consolidamento" sono la redditività e la crescita dei ricavi, "non le Dta, che sono una cosa in più, ma non la cosa principale. Erano un incentivo per chiudere velocemente qualcosa che poi non c'è stata possibilità di fare". 

Secondo gli analisti di Jefferies (che hanno confermato per le azioni dell'istituto la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 3,5 euro), “gli obiettivi del piano industriale vanno oltre le stime, con un utile netto nel 2024 visto oltre un miliardo, il 53% al di sopra della previsione del consenso per quell'anno, sostenuto dall'internalizzazione del business assicurativo e dalla crescita delle commissioni. Ci aspettiamo che l'azione reagisca positivamente". Già oggi Castagna ci ha messo del suo, aprendo a un payout più alto ("per essere allo stesso livello dei competitor") e a eventuali buyback.  

@andreadeugeni

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