BankItalia finisce sotto inchiesta. Faro della Procura sul caso Bim
I Pm romani che indagano su Veneto Banca aprono un fascicolo sulla Vigilanza dopo un memoriale firmato dall'avvocato Michele Gentiloni, cugino del premier
La Procura vuole vedere chiaro anche nel comportamento della vigilanza "in relazione al mancato acquisto" della Bim da parte di una cordata di investitori guidata da D'Aguì, e sui "motivi reali del mancato consenso all'operazione da parte delle autorità di vigilanza".
"Nell'agosto 2014, D'Aguì - ricostruisce sempre il Fatto - con numerosi soci tra cui Carlo De Benedetti, Luca di Montezemolo e il fondo britannico Duet Alternative Investment, ha contrattato il riacquisto di Bim per 562 milioni. Dopo mesi di tira e molla, il 16 giugno 2015 la vigilanza europea, su proposta della Banca d'Italia, ha comunicato il diniego all'operazione con lettera del presidente della Bce Mario Draghi. Secondo D'Agul in quella procedura sono state inserite notizie false sulla sua situazione processuale che avrebbero determinato la mancanza dei requisiti di onorabilità per il leader della cordata, e quindi il diniego. L'operazione avrebbe attenuato la crisi di Veneto Banca rimpolpandone il patrimonio di vigilanza di circa 50 preziosi punti base. A distanza di soli due anni il commissario liquidatore Fabrizio Viola sta vendendo la Bim per un valore indicato tra 100 e 150 milioni. Lo stop della vigilanza è costato ad azionisti e creditori di Veneto Banca oltre 400 milioni".