Economia

Basilicata, la Regione punta sulla transizione energetica e sostiene le Cer

di Redazione Corporate

Latronico (Regione Basilicata): "Lavoreremo perché i 131 Comuni lucani possano diventare altrettante comunità energetiche in rete tra loro"

Transizione energetica, Regione Basilicata: almeno una Comunità Energetica Rinnovabile in ciascuno dei 131 Comuni lucani

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer), previste dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), sono state introdotte in Italia a seguito della conversione in legge del Decreto Milleproroghe 162/2019. In linea generale, una comunità energetica può essere considerata come una “associazione di volontà” tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e piccole/medie imprese; tutte queste realtà uniscono le proprie forze per arrivare a produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale. 

L’attuale Governo ha stanziato circa 2 miliardi di euro a favore dello sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, che vanno ad inserirsi in un quadro più ampio di consapevolezza ambientale e crescita dell’efficienza energetica. Secondo Cosimo Latronico, Assessore all’Ambiente, Energia e Territorio della Regione Basilicata: “Promuovere la costituzione e la diffusione di Comunità Energetiche Rinnovabili, mettere a punto strumenti di analisi tecnico-economica e di gestione, realizzare percorsi formativi e di informazione sul nuovo quadro normativo anche per cogliere le opportunità offerte dalle misure di sostegno, rappresenta la nuova sfida che la Regione Basilicata è pronta ad affrontare”. 

Le Comunità Energetiche Rinnovabili”, ha commentato Latronico, “intese come cooperative di comunità e di utenti, rappresentano lo strumento per favorire la diffusione di nuove tecnologie per l’efficienza energetica, di un modello innovativo di produzione distribuito e collaborativo, che renda le singole utenze protagoniste e consapevoli, in un percorso volto a combattere la povertà energetica nell’alveo di un beneficio ambientale di decarbonizzazione diffusa sul territorio”.

Le complessità legate al periodo post pandemico e il successivo conflitto tra Russia ed Ucraina, hanno reso necessaria un’accelerazione del processo di transizione ecologica ed energetica, con l’obiettivo di spingere le comunità verso la decarbonizzazione. In questo scenario, emerge la necessità di puntare sull’autonomia energetica, intesa come capacità di autoproduzione di fornitura energetica e, contemporaneamente, di efficienza energetica. Tra gli strumenti disponibili per raggiungere questa missione, le Cer svolgono un ruolo decisivo. Decentramento e localizzazione della produzione energetica sono infatti i principi su cui si fondano tutte le comunità energetiche, in grado di produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.

Nell’alveo del nuovo quadro normativo”, ha riferito l’Assessore regionale Latronico, “le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano una sfida nell’ambito delle strategie imprenditoriali delle cooperative, per i vantaggi economici legati al risparmio in bolletta, per il guadagno sull’energia prodotta e le agevolazioni fiscali, in aggiunta ai benefici ambientali legati alla riduzione delle emissioni di CO2, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030”.

La Regione Basilicata ha già intrapreso il percorso della transizione energetica attraverso l’introduzione di strumenti pratici come i bonus gas e il bando non metanizzati. L’attenzione generale è ugualmente riposta sul tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili, consapevoli del ruolo innovativo che esse svolgono nella produzione, nel consumo, nella condivisione e gestione dell'energia. Uno dei principali target della politica energetica regionale è quello di costituire almeno una Cer in ciascuno dei 131 Comuni lucani. 

Nel maggio 2022 è stato presentato ufficialmente il progetto di creazione del Consorzio “Ge.fo.cal”, partecipato al 51% dal Comune di Calvello e per la restante parte da imprenditori del settore privato, per la valorizzazione a fini energetici della massa biologica delle foreste. I promotori di questo progetto, finanziato con 200 mila euro dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, hanno espresso la volontà di creare la prima comunità energetica a chilometro zero della Basilicata, per la tutela e la gestione di una vasta area boschiva nel territorio del Comune di Calvello.

"Il progetto", ha raccontato l'Assessore Latronico, "punta a valorizzare lo scarto, la massa biologica delle foreste per poter realizzare energia verde e quindi, rappresenta sicuramente un tassello di un mosaico più grande che punta all'autonomia energetica e all'efficienza. Credo che ognuno dei piccoli Comuni della Basilicata potrebbe diventare una comunità energetica". 

Con le comunità energetiche, i consumatori diventano produttori e si realizzano obiettivi di autonomia energetica dei territori, con benefici rilevanti perché l’energia verde non produce emissioni dannose per l’ambiente. Lavoreremo perché i 131 Comuni lucani possano diventare altrettante comunità energetiche in rete tra loro”, ha concluso Latronico.