Bce a scuola dalla Federal Reserve. L'inflazione al 2% non è più un dogma - Affaritaliani.it

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Bce a scuola dalla Federal Reserve. L'inflazione al 2% non è più un dogma

"Prospettive di inflazione non soddisfacenti", perchè "se l'outlook rimane all'1,3% (nel 2022, ndr), è molto lontano dal nostro obiettivo", così la svolta della Federal Reserve sul target dei prezzi inizia a far breccia anche a Francoforte. In una intervista al Wall Street Journal, il capo economista della Banca centrale europea Philip Lane, secondo molti la vera mente economica dell'Eurotower, ha affermato che per il futuro l'istituto sarà aggressivo come la banca centrale guidata da Jerome Powell nello stimolare l'economia di Eurolandia mentre si riprende dalla pandemia Covid-19, implicando anche che la Bce consentirà anche all'inflazione di superare il target del 2% per un periodo di tempo.

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L'economista irlandese ha spiegato che la zona euro deve affrontare una fase difficile dopo un primo rimbalzo dalla forte contrazione primaverile, con l'inflazione ancora troppo debole. "La fase successiva sarà più dura", ha sottolineato Lane. "L'attuale livello di inflazione resta lontano dal nostro obiettivo" di poco inferiore al 2%. Anche se l'economia della zona euro ha rallentato, sollevando preoccupazioni su una possibile doppia recessione, l'euro ha mantenuto i suoi recenti guadagni rispetto al dollaro e ad altre valute. Ciò riflette in parte le preoccupazioni degli investitori sul fatto che la Bce abbia meno spazio per tagliare i tassi di interesse, una mossa che tenderebbe ad indebolire l'euro, rispetto ad altre banche centrali come la Fed.

Ciò è particolarmente vero dal momento che i funzionari della Fed hanno dichiarato ad agosto che mireranno a mantenere l'inflazione al 2% in media, il che significa che cercheranno di spingere i prezzi moderatamente e temporaneamente al di sopra di quel livello dopo periodi, come quello attuale, con l'inflazione vicino allo zero. La Bce, al contrario, ha come target un'inflazione "appena al di sotto del 2%" e ha mancato di raggiungere tale obiettivo per la maggior parte dell'ultimo decennio. Attualmente sta rivedendo la strategia, ma i risultati non sono attesi fino al prossimo anno. Lane ha affermato che la Bce persegue già una strategia di inflazione simile al nuovo approccio della Fed.

"Non mi sembra che la Bce abbia un orientamento strutturalmente più rigido per la politica monetaria" rispetto alla Federal Reserve, ha detto il capo economista. "Chiunque presta attenzione alle nostre politiche e alla guida al futuro sa che non inaspriremo la politica senza che l'inflazione compaia in modo solido nei dati". I suoi commenti suggeriscono che ci potrebbe essere meno disaccordo interno sulla necessità di un nuovo stimolo della Bce di quanto suppongono gli investitori.

Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha però recentemente segnalato di essere scettico sul fatto che l'inflazione superi l'obiettivo della Bce dopo che è stata bassa per troppo tempo. Lane ha detto che una tale strategia era gia' implicita nella guidance della Bce, che sottolinea un "impegno per la simmetria". La ripresa economica dell'Eurozona è rallentata nelle ultime settimane a causa di un secondo ciclo di infezioni da Covid-19, che hanno innescato nuove restrizioni alle attivita' sociali e imprenditoriali.

Lane ha ribadito che la Bce monitorerà attentamente i dati economici questo autunno per decidere se aumentare lo stimolo monetario, che comprende tassi di interesse negativi e circa 3.000 miliardi di dollari di nuovi acquisti di obbligazioni e prestiti a basso costo per le banche svelati quest'anno. "La grande domanda, ed è per questo che c'è così tanta incertezza, è: quanto velocemente può essere stabilizzata l'attuale dinamica, con casi di Covid in aumento", ha detto Lane.

"Incontro per incontro dovremo chiederci: dove pensiamo stia andando l'inflazione? Perche' se l'outlook rimane all'1,3% [nel 2022], è molto lontano dal nostro obiettivo", ha concluso.