Economia

Bce e tassi, Lagarde tira dritto ma chi ci smena siamo sempre noi consumatori

L'opinione di Ezio Pozzati

La presidente della Bce Lagarde, fregandosene dei segnali di diminuzione dell'inflazione, continua ad aumentare i tassi d'interesse. Ma chi rimette davvero?

C'è scritto da qualche parte che è necessario avere una corazzata che non è controllata o vigilata da qualcuno? Sapendo che le regole sono state sottoscritte dai nostri governanti è possibile cambiarle o almeno adattarle all'attuale contingenza? Oggi, a quanto risulta, i dipendenti della BCE sono 2577, la domanda è: per caso qualcuno potrebbe suggerire alla Lagarde ed al board che così facendo ci portano verso la recessione o magari alla temutissima stagflazione? Non ho mai capito perché si debba deprimere i mercati per una “banale” inflazione che esiste da sempre, fin dal tempo dei greci e dei romani e perché incaponirsi per averla al 2%?

Non disponendo del radar con il COVID19 prima e la guerra in Ucraina poi non c'è stata una previsione di un rialzo dell'inflazione importata che ha generato pedissequamente l'inflazione interna, la riflessione è: se il dogma del 2% viene superato a pagare non sarà tanto la BCE quanto le aziende ed i consumatori. Domanda: cosa ci state a fare seduti su una poltrona se la previsione non sapete neanche abbozzarla? Manca il radar?

E, poi chi l'ha detto che il 2% è il numero da gestire? Forse potrebbe andare bene il 3, l'1 o un altro numero, tanto a pagare sarà sempre il mercato. Ora siamo entrati in un millennio dove la tecnologia e soprattutto la comunicazione sono di una velocità incredibile e dove la AI (l'intelligenza artificiale) sta prendendo piede per sostituire la “lentezza umana”, ma fortunatamente non la fantasia.

A questo punto vorrei dare un suggerimento: le 721 pagine della TEORIA GENERALE DELL'OCCUPAZIONE, DELL'INTERESSE E DELLA MONETA di John Maynard Keynes me le sono lette tutte e magari le ho anche capite, ecco allora la domanda: è stata solo una perdita di tempo? Carta imbrattata da inchiostro? O forse può essere considerata come una linea guida della conoscenza economico-finanziaria?