Economia
Bce, Giorgetti avverte Lagarde: "Cambi rotta, mi aspetto un calo dei tassi"
Il ministro dell'Economia fa il bilancio di fine anno
Parla Giorgetti
Patto di Stabilità, tassi d'interesse, Mps, ex Ilva, Ita, Superbonus. Sono diversi i temi toccati dal ministro dell'Economia Gianarlo Giorgetti in un'intervita rilasciata al Sole 24 Ore a due giorni dal via libera definitivo del Parlamento alla Legge di Bilancio.
"Sul Patto di Stabilita accolte molte richieste italiane"
Il nuovo Patto di stabilita' comprende molte richieste italiane, "posizioni che non nascono solo da interessi nazionali". Giorgetti sottolinea che "noi abbiamo chiesto un trattamento diverso per le spese nella difesa e negli investimenti per le transizioni digitale e verde per ragioni che nascono dal senso della storia. Nei prossimi anni - sottolinea - questi saranno i filoni fondamentali dello sviluppo, e l'Europa li affrontero' con le mani legate dietro la schiena mentre Stati Uniti e Cina ci arriveranno con ben altro slancio. Purtroppo pero' l'Europa non e' riuscita nemmeno questa volta a darsi una postura politica e a spiccare il volo". Alla fine, spiega il Ministro, "abbiamo ottenuto che le spese per la difesa siano considerate un fattore rilevante nella definizione dell'aggiustamento, che ci siano criteri di calcolo piu' morbidi per altre spese di investimento soprattutto nel periodo 2025-2027 e che il periodo di aggiustamento sia allungato da quattro a sette anni in modo automatico in cambio degli impegni sul Pnrr". Ad ogni modo, riferisce il Ministro queste nuove regole "sono meno pesanti di quelle che avremmo avuto se avessimo messo il veto alla Capitan Fracassa, come qualcuno ci consigliava di fare. So bene - aggiunge - che Capitan Fracassa e' parte integrante della tradizione culturale e politica italiana, ma abbiamo preferito fare diversamente". Il Patto insomma "non e' certamente il meglio possibile. Ma e' un compromesso che tutti abbiamo accettato".
La Bce cambi rotta
"Con una crescita inferiore alle attese, un debito che non scende può rappresentare un problema. Ma mi aspetto che la politica monetaria cambi presto di segno dopo che l'inflazione è precipitata per effetto del crollo dei prezzi dell'energia più che delle scelte di Francoforte". "Se mi si chiede che cosa mi aspetto dal 2024, mi attendo prima di tutto l'avvio rapido di un percorso di discesa dei tassi, che ci offrirebbe margini non indifferenti", sottolinea il ministro.
Superbonus, "con San Silvestro chiusa un'epoca"
"Con i botti di San Silvestro si chiude l'epoca del Superbonus che con la sua eredita' ci accompagnera' pero' ancora a lungo". "Con il 110% finisce quella che ho definito un'allucinazione psichedelica - spiega il ministro - basata sulla convinzione che con la clausola di fuga dal Patto di stabilita' e i tassi a zero si potesse fare debito all'infinito senza poi pagare il conto. Ma non puoi vincere le Olimpiadi dopandoti, perche' ti scoprono e soprattutto perche' se assumi sostenze poi ne paghi il conto in termini di salute". Giorgetti aggiunge: "So perfettamente che non abbiamo soddisfatto tutte le richieste delle imprese ma abbiamo fatto in modo che i lavori non finiti proseguano, e sono convinto che ora possono arrivare al traguardo".
Mps "Cenerentola molto più ambita"
Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ritiene che il 2024 possa essere l'anno buono per la privatizzazione di Mps: "L'uscita del Tesoro e' gia' cominciata con successo e abbiamo dimostrato che facciamo le operazioni necessarie non perche' ce lo dice qualcuno, ma quando e' il momento migliore nell'ottica dell'interesse generale. Continueremo a fare allo stesso modo, senza ridurci alla vendita al primo offerente". Quanto ai rumors secondo cui l'offerente fatica a manifestarsi, "per varie ragioni - sottolinea il Ministro - ora la Cenerentola Mps e' molto piu' ambita, e sono convinto che nel 2024 possa concretizzarsi una soluzione in grado di ridefinire il sistema bancario in un'ottica policentrica.
Ita, "incomprensibile l'atteggiamento dell'Ue"
Sul dossier Ita-Lufthansa "ce la faremo senza dubbio", dice il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che definisce "incomprensibile" l'atteggiamento di Bruxelles che ha inflitto un nuovo 'alt' alla trattativa. "Abbiamo fatto con Lufthansa un lavoro infinito per produrre le montagne di dati necessarie a certificare che la fusione non alteri le condizioni del mercato. Ora entreremo nella fase 2 e ci sara' bisogno di un'altra mole di carte, e il tutto dipende dall'orientamento della Commissione Ue che ancora si concentra sul mercato europeo mentre ormai l'orizzonte per il trasporto aereo e' ovviamente mondiale. Non e' antieuropeismo, intendiamoci, ma devo ancora trovare qualcuno che mi dica che questo approccio abbia un senso. Si tratta di un'impostazione incomprensibile soprattutto alla luce del fatto che il Governo ha assunto scelte difficili e politicamente delicate proprio per seguire le istruzioni europee e ora veniamo rallentati". "Tutto questo - aggiunge - e' inspiegabile, ma con i tempi dovuti ce la faremo in ogni caso".
Ex Ilva, "faremo nostra parte, ma la dovrà fare anche il socio di minoranza"
Qui il nostro obiettivo è la continuità nella produzione dell'acciaio a Taranto, e l'abbiamo ribadito nell'ultimo incontro con i sindacati. Lo Stato è disposto a fare la sua parte, ma anche il socio privato, che è entrato dopo una complessa gara internazionale, deve essere pronto a svolgere il proprio ruolo partecipando all'aumento di capitale". E se non lo sarà? "Ce lo deve dire nell'incontro chiarificatore che avremo a breve. In quel caso - annuncia Giorgetti - assumeremo le scelte conseguenti, sempre mantenendo l'ottica strategica secondo cui a Taranto deve rimanere l'acciaio".