Economia

Bce, Onado:mossa in tandem Lagarde-Vigilanza.Così agirà Francoforte a dicembre

di Andrea Deugeni

Dopo il nuovo Dpcm, alcuni economisti stimano un quarto trimestre negativo in Italia.  Per la Commissione europea, che oggi ha rilasciato le nuove stime macroeconomiche per i Paese dell’Eurozona, la ripresa si è fermata. Bruxelles ha rivisto al ribasso anche le proprie stime di crescita per l'Eurozona nel 2021. Cosa farà la Banca centrale europea a dicembre nella prossima riunione del proprio consiglio direttivo, dopo che a fine ottobre il presidente Christine Lagarde ha preannunciato che verranno "ricalibrati" gli strumenti di politca monetaria? Affaritaliani.it lo ha chiesto all'economista Marco Onado, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all'Università Bocconi.

Per la Commissione europea che oggi ha rilasciato le nuove stime macroeconomiche per i Paese dell’Eurozona, la ripresa si è fermata. In questo quadro deteriorato come potrebbe agire la Bce?
“Al termine dell’ultima riunione del consiglio direttivo, il presidente Christine Lagarde ha già detto che a dicembre è pronta a ricalibrare le proprie misure, allargando ulteriormente i cordoni della borsa”.

E nel concreto quali strumenti di politica monetaria potrebbe azionare?
“La ripresa del terzo trimestre aveva battuto le stime, ma nessuno prevedeva una recrudescenza del Covid-19 come si è verificata in tutta Europa. Si ritorna alla situazione di questa primavera”.

E quindi?
“Userà le solite misure di politica monetaria non convenzionale.  Da una parte, la Lagarde aumenterà la dotazione del Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp, ora a 1350 miliardi, ndr) o ne allungherà la durata (ora fino a giugno 2021, ndr), dall’altro, senza azionare la leva dei tassi d’interesse, si cercherà di agire sulla gestione dei non performing loans da parte della banche. Non a caso si sta muovendo anche la Vigilanza guidata da Andrea Enria che continua a spiegare che servono delle misure come la rete di bad bank nazionali per proteggere gli istituti di credito. Anche prima di questo deterioramento della situazione economica, Enria è intervenuto nel dire che serve una soluzione europea al problema dei crediti deteriorati, per accelerarne lo smaltimento”.  

Nell’espandere ulteriormente le misure di politica monetaria, la Lagarde potrebbe incontrare l’opposizione dei Paesi del Nord Europa, i cosiddetti “falchi"?
“No, non credo. Non mi aspetto delle reazioni negative. Anche perché il deterioramento della situazione economica è un problema comune. E da questo punto di vista la Germania non sta certo meglio di noi. I Paesi membri dell’Eurozona si trovano in questo momento tutti nella stessa barca". 

@andreadeugeni