Economia

Benetton, 5S ancora all'attacco. Di Stefano: "Via le concessioni autostradali"

E la neo ministra Paola De Micheli sul punto ancora tace. Intanto il programma 5s-Pd sulla questione autostrade parla di generica "revisione delle concessioni"

In attesa di sapere quale sarà la posizione della nuova titolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, politica in quota Pd, dal M5S riparte il cannoneggiamento alla famiglia Benetton, titolare tramite la holding Atlantia di concessioni autostradali e finita nel mirino per la tragedia dello scorso anno del ponte Morandi di Genova, in cui persero la vita 43 persone.

Dopo l’elaborazione del programma di governo M5S-Pd che sulla questione concessioni al punto 22 parla genericamente di “revisione delle concessioni autostradali, confermando il piano tariffario unico”, sul mercato erano partite le scommesse per un atteggiamento meno accanito da parte del futuro esecutivo, tanto che in Borsa il titolo ha recuperato nelle ultime sedute (+6% nella seduta di ieri). Ma stamattina uno degli esponenti storici dei grillini, ex sottosegretario al Ministero degli Affari esteri Manlio Di Stefano del primo governo Conte è tornato ad attaccare la famiglia veneta, sottolineando le responsabilità di Atlantia nella gestione dell’infrastruttura ligure.

Le concessioni autostradali ai Benetton vanno rimosse”, ha tuonato Di Stefano intervistato a 24Mattino da Maria Latella e da Simone Spetia su Radio 24. “Le concessioni autostradali, come tutte le concessioni in Italia - prosegue - vanno riviste non è possibile avere dei monopoli senza obblighi di reinvestire in manutenzioni”. E spiega: “Non mi interessa se i Benetton con i loro capitali vogliono investire in altro, ho un problema quando prendendo una concessione non fai manutenzione e causi 43 morti”.

Su Alitalia, in cui Atlantia entrerà con una quota nel capitale nel progetto di rilancio, Di Stefano precisa che “se Atlantia vuole investire nella compagnia quello è libero mercato, non posso dire ai Benetton di non investire più.“ Infine, il deputato grillino anticipa le linee della revisione che verrà introdotta dal nuovo governo. “Nelle concessioni che andremo a rimodulare va inserito l’obbligo di reinvestire una quota fissa in manutenzione, va rivisto tutto perché oggi non hanno obblighi i concessionari”.